Cervignano Film Festival: 14 videoclip e 5 film realizzati dalle scuole

Un un panorama cinematografico sempre meno innovativo, il Cervignano Film Festival focalizza la sua attenzione su espressioni tradizionalmente considerate ’minori’ e che invece negli ultimi anni sono protagoniste di una vera rivoluzione dei propri codici. La manifestazione in programma alla fine di settembre darà spazio dunque, oltre al cortometraggio (strumento privilegiato di comunicazione sociale e politica ma anche banco di prova per sperimentazioni tecniche e contaminazioni di linguaggi espressivi) ai videoclip, che da semplice accompagnamento di una canzone sono diventati prodotto filmico autonomo e oggi vivono una seconda giovinezza grazie all’apporto del digitale, tanto a livello pop (attraverso il canale Vevo di YouTube) quanto, e soprattutto, a livello indipendente, come strumento di promozione e mezzo per affermare la propria identità artistica. A questo mondo sempre più innovativo l’edizione 2015 del Cervignano Film Festival, che animerà la Bassa friulana dal 23 al 27 settembre, dedica il Premio Michel Gondry, con 14 videoclip in concorso, di cui 5 realizzati in Friuli Venezia Giulia. Ai 14 selezionati sarà riservata una serata speciale giovedì 24 settembre, dalle 21 in Casa della Musica, condotta da Nicola Cossar, presidente della giuria videoclip, e Francesco Contadini, direttore artistico della sezione.In linea con l’originalità assoluta che caratterizza il Festival, Cervignano sarà anche il palcoscenico di un cinema solitamente invisibile, eppure più vivo che mai: quello realizzato da e per le scuole superiori italiane. Un mondo sconosciuto che la cittadina della Bassa mostrerà al grande pubblico sabato 26, dalle 10 in Sala Aurora, con una selezione di 6 opere.Si partirà dal cartone animato “Identità”, girato dagli istituti tecnici e liceali di Lucca e Viareggio per passare mockumentary “Lettere dal fronte” dell’ISIS “Dante Alighieri” di Gorizia, alla videolettera “Prevenire l’illegalità” del Liceo delle scienze umane e linguistico “Danilo Dolci” di Palermo, al documentario “Il sangue di Cristo” del Liceo scientifico “Niccolò Copernico” di Udine. Accanto ad essi  l’intenso “La scelta” dell’ISIS Mattei di Latisana e l’impegnato “I tre fratelli “dell’IS “Benedetti – Tommaseo” di Venezia. Fervono, intanto, i preparativi per la messa a punto del programma, incentrato su un tema affascinante: il rapporto fra cinema e arti figurative, partendo dalla famosa definizione di “settima arte” coniata nel 1923 dal giornalista italofrancese Ricciotto Canudo nel suo “Manifeste des sept arts”. Lungo questo filo conduttore sarà ricordata la figura di Costantino Dardi, uno dei massimi architetti italiani del ’900, collaboratore del regista Peter Greenaway per le scenografie del suo capolavoro “Il ventre dell’architetto” (nella foto): a questo film il Festival dedicherà una serata speciale, venerdì 25, con un dibattito su Dardi e Greenaway fra Andrea Caciagli e Diana Barillari. Una sorta di introduzione alla visione dell’opera, che sarà proiettata in pellicola 35 mm domenica 27, alle 20.45 al Teatro Pasolini.