Vocazioni: segno di speranza per tutta la Chiesa

Un adagio che tutti conosciamo recita così: “una rondine non fa primavera”. Esso suggerisce l’idea che non basta una piccola cosa – una sola rondine appunto – per cambiare un’intera situazione. Questo è vero anche se non esaurisce tutta la verità; del resto se ci pensiamo bene anche l’arrivo della prima rondine può dire qualcosa a chi ha occhi capaci di scrutare l’orizzonte e il cuore per cogliere la speranza che si collega a questo primo, forse fragile, segno.Anticipando in parte i contenuti di questa riflessione collegata con la 60^ Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che ha come titolo “Un meraviglioso poliedro” nel senso della varietà di tutte le diverse vocazioni, l’Arcivescovo Carlo in occasione della sua omelia per la Messa Crismale ha annunciato ufficialmente che: “Tra un paio di mesi, finalmente, dopo molti anni, avremo tutti la gioia di prendere parte all’ordinazione presbiterale di Manuel Millo e a quella diaconale di Matteo Marega. Si svolgerà qui ad Aquileia nel pomeriggio di domenica 28 maggio solennità di Pentecoste. Un evento per il quale dobbiamo essere molto riconoscenti al Signore, perché ogni vocazione e ministero da Lui prende origine”.Siamo pieni di gioia per questi nostri giovani, don Manuel e Matteo, che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare, e siamo riconoscenti al Signore per il dono di Grazia della loro vita, della loro vocazione e per la Chiesa diocesana che già da alcuni anni, dal 2014 precisamente, non vedeva ordinazioni presbiterali. È un segno, un segno di speranza, che ci invita a perseverare nella preghiera per ogni vocazione; che ci invita a potenziare una “sensibilità vocazionale” a tutti i livelli.Per questo il ringraziamento deve andare anzitutto a tutte quelle persone, zelatrici o amici del Seminario, che in varie parti della diocesi tengono viva la preghiera per le vocazioni.Infatti, è nel dialogo con Gesù, in ascolto della sua Parola, che la nostra vita assume i tratti della vocazione. Quando ciò che stiamo vivendo si accoglie alla luce dello Spirito di Cristo, quando le scelte si rischiano nell’amicizia con Gesù, allora si intraprende l’esistenza come una risposta riconoscente all’amore che ci ha sorpresi e destati. Domenica 30 aprile, IV^ del Tempo di Pasqua o del “Buon pastore” la Chiesa ci invita a pensare nuovamente alla nostra vita come una vocazione, un modo di seguire il Signore a servizio della Chiesa e per la costruzione di un mondo più giusto. Si tratta di un appuntamento in cui possiamo promuovere questa mentalità, una cultura che sappia andare oltre gli interessi personali e i calcoli per annunciare il dono di sé quale modalità migliore di intendere la vita; una vita vissuta con Gesù buon pastore in comunione di amore. “Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”. (Gv 10,14)Si tratta di un invito alla preghiera per tutta la comunità cristiana e per i giovani, affinché ciascuno interrogandosi scopra la sua vocazione come il nostro Arcivescovo ci ha spesso sollecitato, soprattutto in occasione della celebrazione delle Confermazioni.L’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni quest’anno richiama l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa. È l’orizzonte proposto anche dall’Esortazione Apostolica post-sinodale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio, quando insegna: “La pastorale non può che essere sinodale, vale a dire capace di dar forma a un ’camminare insieme’ che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità […]. In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie” (Francesco, Christus vivit, 206-207).Ogni vocazione riflette qualcosa del mistero di Cristo e della ricchezza dei doni dello Spirito che sono nella Chiesa: la reciprocità e la comunione delle vocazioni esprimono il mistero della comunione ecclesiale e fanno risplendere la bellezza di Cristo. La vocazione libera la vita dal pensiero che tutto sia solo un caso e insieme dalla concezione di un destino per il quale tutto sarebbe già stato predeterminato. Piuttosto, in un rapporto di amicizia con il Signore, in una storia che si scrive insieme si intuisce la migliore interpretazione della propria esistenza che è la vocazione. Soltanto in una coralità le differenti vocazioni esprimono tutta la Grazia, quella di un Amore ricevuto e donato, che vale una vita.

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Questo il calendario delle prossime celebrazioni vocazionali in diocesi:Venerdì 28 aprile – alle ore 17.45 a Lucinico in Oratorio parrocchiale (via G. Cesare 25)  incontro delle Zelatrici e consegna delle offerte per il Seminario nelle mani dell’Arcivescovo.- alle 19 a Lucinico Chiesa S. Giorgio Martire Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo con il conferimento del Ministero del Lettorato al seminarista Matteo Scarpin e al candidato al diaconato permanente Lionello Paoletti.Domenica 30 aprile, IV^ domenica di Pasqua60^ Giornata di Preghiera per le VocazioniDomenica 28 maggio, Solennità di Pentecoste- alle ore 17.00 in Basilica di Aquileia – Ordinazione presbiterale di don Manuel Millo e Ordinazione diaconale di Matteo Marega.