Una Quaresima… in famiglia

Il segno delle ceneri poste sul capo, accompagnate a volte dalla frase: “Ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai”, serve a ricordarci la nostra fragilità e a rifondare la nostra sicurezza in Dio. In questi giorni sperimentiamo forse in modo esistenzialmente più coinvolgente quanto il rito delle ceneri suggerisce. In questi giorni in cui non possiamo ricevere la cenere in testa siamo invitati a rivedere quali sono le realtà su cui poniamo la nostra fiducia. L’impossibilità a ritrovarci come comunità convocata dal Signore che è il Corpo di Cristo e a ricevere l’eucarestia che è il Corpo di Cristo può essere l’occasione per “fare fame”. A volte non ci rendiamo conto delle comodità che sono a nostra disposizione fino a quando non ne sperimentiamo la mancanza. Questa condizione forzata di assenza potrebbe essere l’occasione per riscoprire il dono disponibile ogni domenica di costituire il Corpo di Cristo che è la Chiesa per nutrirci del Corpo di Cristo che è l’eucarestia. Siamo invitati all’inizio della Quaresima a pregare in famiglia, visto che non si potrà pregare in chiesa. Anche questa situazione può essere un invito provvidenziale: un invito a riscoprire la responsabilità personale del cammino di fede e a riappropriarci della Chiesa domestica che è la famiglia.Il vivere in una società che si è illusa di essere in regime di cristianità ci fa correre il rischio di pensare che l’adesione di fede è qualcosa dato dal contesto e non dalla scelta personale: adesso ciascuno deve prendersi cura personalmente della propria fede. La famiglia, Chiesa domestica, può ritornare ad essere il luogo dove si prega insieme e dove si celebra lo scorrere del tempo. Ogni famiglia è Chiesa domestica, tanto più se fondata sul sacramento del matrimonio, segno efficace dell’amore concreto di Dio per l’umanità. La famiglia è il luogo primo di trasmissione della fede. Vi invito a trovare un momento per pregare insieme in famiglia, secondo lo schema proposto, o come credete meglio. Buona quaresima!