Tutti uniti, a “Voce alta”!

Nel 2014 hai compiuto 50 anni e la ricorrenza si celebra proprio a 50 anni di distanza dal Concilio Vaticano II e poco dopo il termine del primo Sinodo Straordinario delle Famiglie voluto da Papa Francesco. Ebbene secondo me sulla scia del Concilio e di questo Sinodo straordinario, tutti i settimanali cattolici, nonostante la crisi che oggi colpisce le redazioni e le realtà editoriali italiane, riescono ad essere quella valida “presenza attiva e costante” non solo per le famiglie, certamente prime destinatarie dei loro contenuti, ma dell’intera società. Quando una testata giornalistica sa “seguire” il suo territorio nei suoi svariati aspetti, è dunque vicina alla gente. Ci fa sentire infatti uniti e così a “Voce alta!” possiamo essere testimoni, possiamo raccontare, fare luce su tanti aspetti. La giornata di domenica 23 è davvero lunga 50 anni! Anche io che il 12 novembre 2012 sono entrato a far parte dei collaboratori della redazione, come stagista dell’università di Trieste e ormai, dal febbraio scorso mi sono laureato in comunicazione, sento, ripercorro, immagino l’importanza e la storia di questa realtà piena di persone che con la loro opera spontanea e piacevole fanno “da ponte” fra la realtà locale e i lettori. Fa estremamente piacere sentirsi parte di un ambiente libero dove ti senti a tuo agio. A proposito di presenza in “prima linea” degli operatori delle comunicazioni sociali, mi preme sempre ricordare quanto quotidiani, settimanali, periodici, agenzie di stampa e giornali online, debbano essere garanti di un’informazione libera, trasparente e garante della Democrazia che deve poter manifestarsi in tutte le sue forme.Fondamentale è l’ articolo 21 della Costituzione, che presenta diversi aspetti che si possono esaminare: il concetto della libera manifestazione del pensiero, il diritto all’informazione, il diritto dell’informare e quello di essere informati, la parte sulle autorizzazioni e le censure, il buon costume ed infine il sequestro dello stampato. L’articolo in questione, fonda e disciplina la “libertà della manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione” e costruisce le fondamenta della ” libertà di informazione” e della “libertà della stampa”. Il sistema democratico non potrebbe vigere in Italia se non sussistessero la libertà di informazione e la libertà di stampa. Il giornalismo, anche quello dei settimanali cattolici, è un “presidio indispensabile” della vita democratica e della convivenza civile. Spero che anche altre “nuove leve del giornalismo” come me, sappiano restare salde dentro questi valori irrinunciabili. Ne abbiamo davvero bisogno. Dunque, se anche il nostro settimanale rientra pienamente in questo discorso – e sono certo che i tempi per l’editoria non siano clementi – si deve fare sì che Voce Isontina, continui la sua missione a fianco della gente, delle parrocchie, de vari decanati e del proprio territorio dando loro ancora una volta la possibilità di poter farsi sentire, raccontarsi e testimoniare con gioia uniti a “Voce Alta!”.

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Salvatore Ferrara sta completando proprio in queste settimane il percorso per diventare giornalista pubblicista con Voce Isontina. Ultimo, in ordine di tempo, di una lunga serie di giovani che grazie al settimanale diocesano hanno avuto modo di avvicinarsi in maniera concreta al giornalismo. Abbiamo voluto affidare a lui l’editoriale di questa settimana che idealmente conclude il percorso del 50° di Voce: un segnale di speranza per il futuro!