Svegliate il mondo!

Svegliate il mondo! Illuminatelo con la vostra testimonianza profetica e contro corrente”. È l’esortazione del Papa per questo anno della Vita Consacrata, da lui indetto, a 50 anni della promulgazione del decreto conciliare sul rinnovamento della vita religiosa. Papa Francesco, religiosa Gesuita lui pure,  si stringe in un abbraccio reciproco alle consacrate e consacrati, mostra “la bellezza e la preziosità di questa forma di vita cristiana rappresentata  da tutti coloro che hanno “deciso di lasciare ogni cosa per imitare Cristo più da vicino mediante la professione dei consigli evangelici”. Il Papa esorta alla testimonianza luminosa indicando, ancora una volta, tre parole programmatiche: “Essere gioiosi”, ovvero mostrate a “tutti che seguire Cristo e mettere in pratica il suo Vangelo riempie il cuore di felicità”. Essere “coraggiosi” perché – scrive – “chi si sente amato dal Signore sa di riporre in Lui piena fiducia”, potendo “come i vostri fondatori” aprire “vie nuove di servizio al regno di Dio”. Terzo punto essere “donne e uomini di comunione”. “Siate instancabili costruttori di fraternità” – sprona – specialmente nei confronti dei “più poveri”, mostrate “che la fraternità universale non è un’utopia, ma il sogno stesso di Gesù per l’umanità intera”. Noi religiosi e religiose che viviamo nella chiesa di Gorizia, vorremmo rappresentare una Chiesa semplice, umile, sobria, povera, innamorata di Cristo, che sa annunciare con vivacità il Vangelo e che non si lascia mai prendere dalla tristezza e dalla rassegnazione come detto nel recente convegno di Aquileia. Io credo che queste, possano davvero alimentare anche la nostra vita personale e comunitaria e io vorrei davvero invitare in particolare la Vita Consacrata a far sì che  la nostra Chiesa acquisti sempre di più questo volto, perché credo che oggi solo così, solo attraverso questa modalità umile ed aperta, fatta di compassione e di accoglienza, noi possiamo davvero essere testimoni di Cristo.

*Vicario episcopale per la vita consacrata