Protagonisti della missione

Nel messaggio per la quaresima di quest’anno santo, papa Francesco ci invita a praticare le opere della misericordia: “La nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati. Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione!”.La quaresima è, per  la Chiesa goriziana, anche il tempo in cui si rende particolarmente sensibile alla collaborazione nell’annuncio del Vangelo con altre Chiese economicamente più povere dell’Africa, del Nord America e dell’Asia. Sono le Chiese in cui sono presenti i missionari fidei donum goriziani. Ivana e Luisella in Burkina Faso, Claudia e don Michele in Costa d’Avorio, p. Aldo in Messico. Ma si tratta anche della Chiesa in Tailandia con la quale siamo direttamente impegnati attraverso progetti parrocchiali condivisi con le diocesi del triveneto. La collaborazione nella missione fra Chiese è legata al desiderio di far incontrare Gesù. Prima di ritornare al Padre Gesù ci ha chiesto di rimanere uniti volendoci bene come Lui ci vuole e testimoniare questo amore fino agli estremi confini della terra.Gesù si rende presente in molti modi nella vita delle persone ma soprattutto lo fa attraverso i suoi discepoli. La prima opera di misericordia, la prima povertà che siamo chiamati ad affrontare, è la non conoscenza dell’amore di Dio. La dobbiamo affrontare con gesti e con parole appropriate. Partendo da chi ci è vicino ma soprattutto dagli ultimi, che non sono solo i più poveri materialmente (ovvero gli affamati, gli assetati, gli ignudi, i pellegrini o senza fissa dimora o i migrantes o i richiedenti asilo, gli infermi, i carcerati, etc..) ma anche i più poveri spiritualmente (ovvero i dubbiosi da consolare, gli ignoranti da istruire, i peccatori da richiamare, gli afflitti da consolare e gli offesi da aiutare a perdonare…).L’inserto allegato a questo numero di Voce Isontina offre alcune testimonianze della ricchezza spirituale delle Chiese sorelle con cui la nostra diocesi coopera da anni. Sono testimonianze della manifestazione della Misericordia di Dio in gesti semplici di donne e uomini che, avendo scoperto Gesù, vogliono vivere del suo amore. Il Centro Missionario offre queste testimonianze con la certezza che la loro lettura aiuta a riscoprire la gioia della vita cristiana.

Il primo modo per aiutare l’azione missionaria della Chiesa è farsi missionari della Misericordia nei propri ambienti di vita. Il secondo è sostenere e promuovere economicamente l’azione evangelizzatrice della Chiesa nel mondo. A questo proposito ringrazio di cuore tutti i gruppi missionari delle parrocchie della diocesi e i benefattori che, con la preghiera e le diverse attività promozionali (soprattutto mostre e mercatini missionari), animano la vita delle comunità cristiane e le mantengono sensibili alle esigenze del Vangelo. Senza questi gruppi missionari la diocesi non potrebbe far fronte alle tante richieste di solidarietà che le arrivano dalle missioni attraverso i vescovi che ne sono i primi responsabili.Accanto alle testimonianze, nella seconda parte dell’inserto allegato a questo numero di Voce Isontina si illustrano anche gli ambiti di impegno missionario. Sono ambiti di collaborazione con gli operatori locali e non di realizzazione diretta del Centro Missionario. Molti sono i progetti che appartengono a questi ambiti ed alcuni di questi sono ben conosciuti perché presenti già da molti anni. Anche quando si tratta di attività agricole o di allevamento, la finalità ultima rimane sempre quella della formazione delle persone e della crescita della comunità cristiana e non del puro sostentamento di qualcuno.Nell’anno in cui leggiamo personalmente e comunitariamente in parrocchia e nella liturgia il vangelo di Luca, chiediamo al Signore di vivere la sua Misericordia per poterla testimoniare in parole ed opere da qui fino agli estremi confini della terra.