La storia sono loro

I nomi di questa esperienza, che torna puntuale ogni anno, sono diversi e si richiamo alle attività estive degli oratori parrocchiali che accolgono minori italiani e non italiani. Non c’è un “prima noi” e un “dopo gli altri”. C’è un “insieme” che, senza bisogno di commenti, è una bella testimonianza educativa.I ragazzi sono sulla strada verso il futuro e già intravvedono orizzonti che hanno i colori della fiducia e della speranza, non quelli della paura e del pessimismo.La Chiesa che è sul territorio li accompagna con i preti, gli educatori, i volontari, i genitori.L’intera comunità cristiana si sente corresponsabile di questa avventura che – nonostante abbia un grande valore sociale e sia una forma di supplenza alle istituzioni – viene ignorata dai media ad esclusione di quelli di ispirazione cattolica.Questa “dimenticanza” non sorprende e neppure scoraggia. Dice che qualcosa manca a una informazione che aggirandosi attorno ai tavoli dei “grandi” non s’accorge che c’è una storia che non viene scritta su quei tavoli. Una storia che smentisce quanti hanno la presunzione di interpretare con categorie politiche i sogni delle nuove generazioni.Di questo futuro, che ha volti sorridenti, gambette scattanti, occhi spalancati, voglia di capire, parlano e scrivono solo i media cattolici, tranne in caso di qualche incidente. Perché?Tra le altre, si inserisce qui una riflessione sulla capacità o sulla volontà di coniugare la dimensione orizzontale con la dimensione verticale di queste esperienze estive.Si tratta, in particolare, di comprendere che nell’attraversare l’umano (il gioco, la gita, i momenti conviviali, il dialogo) si può giungere anche con i più piccoli a domande importanti sul senso del vivere e del credere.E i ragazzi queste domande se le pongono.Si comprende allora perché la comunità cristiana offra questi percorsi. Non è solo per rispondere a una esigenza sociale, non è solo per tenere al sicuro i bambini a scuole chiuse e a basso costo mentre i genitori ancora lavorano.C’è altro e questo altro riguarda la vita nel suo procedere verso il futuro.Occorre andare alla sorgente di questa esperienza educativa. E’ la libertà che ha il respiro della verità. E’ il linguaggio dell’umiltà che non porta mai a fare un passo indietro bensì a fare sempre un passo avanti per smascherare la menzogna.E’ questo l’esercizio per il futuro che ragazzi e ragazze apprendono nel gioco, nello stare insieme gustando la diversità, nel sentirsi protagonisti in compagnia di adulti credibili, nel cercare insieme le risposte alle grandi domande. È questo esercizio a dire che la storia sono loro