Custodi di una storia unica

C’è una descrizione dei giovani di oggi che Michele Serra fa nel suo libro Gli sdraiati e che è particolarmente plastica: “Avvolti nelle loro felpe e circondati dai loro oggetti tecnologici, come fossero prolungamenti post-umani del corpo e del pensiero; quelli che non amano le bandiere dell’Ideale, ma che vivono anarchicamente nel loro godimento autistico. Eccoli in un mondo dove tutto rimane acceso, niente spento; tutto aperto, niente chiuso; tutto iniziato, niente concluso”. Questi giovani sono piuttosto sospettosi nei confronti del mondo adulto. Sono sospettosi perché si sentono traditi.Alcuni giovani si sentono traditi dalla società perché questa non offre uno spazio per lavorare e fare una vita autonoma, anche se l’investimento nello studio è enorme.Altri giovani si sentono traditi perché il mondo adulto non sembra attento a consegnare un mondo e un’economia sostenibile alle nuove generazioni. Alcuni giovani si sentono emotivamente traditi dai propri genitori che hanno forse frantumato con troppa superficialità il nucleo familiare.Essendo sospettosi del mondo adulti, i giovani sono sospettosi anche nei confronti della Chiesa. A questi giovani papa Francesco ha scritto: “Carissimi giovani, Gesù misericordioso, ritratto nell’effigie venerata dal popolo di Dio nel santuario di Cracovia a Lui dedicato, vi aspetta. Lui si fida di voi e conta su di voi! Ha tante cose importanti da dire a ciascuno e a ciascuna di voi… Non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di amore infinito nei vostri confronti e lasciatevi raggiungere dal suo sguardo misericordioso, pronto a perdonare ogni vostro peccato, uno sguardo capace di cambiare la vostra vita e di guarire le ferite delle vostre anime, uno sguardo che sazia la sete profonda che dimora nei vostri giovani cuori: sete di amore, di pace, di gioia, e di felicità vera. Venite a Lui e non abbiate paura! Venite per dirgli dal profondo dei vostri cuori: “Gesù confido in Te!”. Lasciatevi toccare dalla sua misericordia senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole e la preghiera, nel nostro mondo ferito dall’egoismo, dall’odio, e da tanta disperazione”.Papa Francesco ai giovani traditi dà un messaggio di fiducia, ai giovani che sembrano distanti vuole dare un messaggio di prossimità e vicinanza e intuisce che l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù, per il modo di vivere la fraternità e per i contenuti che comunica, può essere l’occasione propizia per dare questa fiducia e dimostrare prossimità. Vorremmo che anche i giovani della nostra diocesi percepissero questo messaggio di fiducia e di prossimità. Chiaramente sarebbe ideale che tutti potessero partecipare… ma se il gruppo che sarà presente si farà testimone presso i coetanei sarà una forza di speranza per i giovani. Sarà composto da 126 partecipanti il gruppo diocesano (a questi vanno aggiunti un’altra cinquantina che parteciperà con vari movimenti e associazioni) che parteciperà alla Giornata Mondiale della Gioventù che radunerà persone da tutto il mondo a Cracovia nelle prossime settimane. La maggior parte del gruppo partirà mercoledì 20 luglio e trascorrerà i primi giorni di gemellaggio nella diocesi di Katowice. Il 25 luglio cominceranno i giorni centrali con la convergenza di tutti a Cracovia, la città in cui S. Giovanni Paolo II è stato vescovo prima di essere eletto papa. Papa Francesco verrà accolto giovedì 28 luglio; venerdì 29 luglio celebrerà con i giovani la Via Crucis; gli eventi più importanti poi saranno la Veglia di sabato 30 e la Messa conclusiva di domenica 31 luglio. Ad accompagnare il gruppo ci sarà il vescovo Carlo, 3 sacerdoti, una consacrata, più adulti che con continuità durante l’anno lavorano con i giovani. Probabilmente alla televisione si vedranno riprese dall’alto che impressioneranno per la quantità di persone presenti. Lì in mezzo ci saranno anche i giovani di Gorizia. Sarebbe bello che vedendo quelle immagini pensassimo che ciascuno di quei puntini colorati è una persona che è custode di una storia unica e irripetibile e che sta facendo un cammino di speranza e che per lui/lei questi giorni in Polonia possono essere l’occasione per sentire la vicinanza e la prossimità di un Padre misericordioso che in Gesù ha mostrato la sua fiducia per ogni suo figlio.