Con gli occhi sbarrati

Chi pilota gli aerei che bombardano le città palestinesi e chi lancia i razzi contro le città israeliane sa quanti bambini sono stati uccisi o che hanno visto morire fratelli, genitori e amici. Lo sa anche per chi ordina gli attacchi. Molti di costoro hanno figli ai quali spiegheranno il perché delle decisioni e delle loro azioni: quale sarà il giudizio che riceveranno?Le domande non sono nuove, si riaccendono in questi giorni guardando sui media i volti di tanti ragazzi sconvolti dalla tragedia che si consuma nelle loro case.Sono domande che riguardano anche il futuro: gli occhi dei piccoli che hanno visto l’odio distruggere e uccidere riusciranno a vedere oltre, riusciranno ad avere pensieri e sguardi diversi da chi bombarda e da chi ordina di bombardare, da chi assiste alla strage? Riusciranno a pensare un futuro diverso?Oppure questi ragazzi, diventati grandi nell’attraversare il dolore innocente, attenderanno con impazienza l’ora per restituire il tanto, troppo, male anche in questi giorni ricevuto?La speranza che ciò non avvenga è viva ma viene messa a dura prova da un odio che non si ferma di fronte a un mondo squassato dalla pandemia e neppure si spegne in una terra dove due fedi gareggiano nell’invocare un Dio misericordioso.E’ per altro verso sconsolante prendere atto che non esiste ancora un’autorità morale e politica che a livello mondiale sia in grado di prevenire e fermare questa e altre ondate di disumanità.I diritti umani, la pace e la giustizia continuano a essere trattati come “fatti privati” di singoli Paesi mentre, al contrario, non ci sono frontiere per i razzi, per gli aerei, per gli interventi militari.I bambini, spesso ridotti a numeri nelle cronache delle guerre, sono i primi a vedere con gli occhi sbarrati gli effetti di quanto sta accadendo.Il mondo degli adulti ha sempre una giustificazione per scaricare le proprie responsabilità e ricorre anche alla storia per dire che lo scontro è e sarà inevitabile.Ma i bambini hanno una storia loro, una storia di pochi anni, una storia brutalmente interrotta dalle scelte degli adulti.Muoiono sotto le bombe i bambini che il Covid ha risparmiato.Quelli che sopravvivono, come documentano le immagini dei media, hanno gli occhi sbarrati e il cuore spezzato da un dolore che domani, diventati adulti, li vedrà al bivio tra la vendetta e la riconciliazione.Verrà un giorno in cui i bambini palestinesi e i bambini israeliani diventati adulti si ritroveranno per decidere la direzione della storia. All’appuntamento si presenterà qualche adulto per chiedere perdono?