L'augurio dell'arcivescovo per questa Pasqua
Editoriali
Sembra proprio che, anche quest’anno, Gesù voglia venire a fare Pasqua con i suoi discepoli dentro casa nostra! Un’occasione davvero unica che ci riporta alle origini di questa festa
La pandemia ha reso ancora più evidente come oggi non siano solo i cittadini stranieri ma soprattutto gli italiani a varcare le porte degli Empori
"È voluto "esserci" ed ha insegnato a generazioni di giovani - che ha avviato ed accompagnato nella professione comunicativa - a non rimanere chiusi nelle stanze delle redazioni ma a vivere il territorio per coglierne le problematiche e denunciarne le difficoltà, incontrando le persone nella loro quotidianità"
Per il settimo anno tradotta la Lettera pastorale anche in lingua friulana
"La perdita che portiamo sulle spalle è un mare che dobbiamo guadare" (Amanda Gorman)
Ancora una volta il dolore della città di Gorizia non è stato né retorico né scontato ma ha saputo esprimersi in una vicinanza tanto commossa quanto discreta a quei suoi concittadini che, vestendo la divisa dell’Arma, ne vivono la quotidianità
Se guardiamo al tempo che stiamo vivendo ed ai mesi che abbiamo alle spalle ci accorgiamo che le nostre comunità cristiane, dopo un primo inevitabile momento di sbandamento hanno cercato davvero di ascoltare la voce del Signore che parla ancora una volta ad ognuno di noi nella storia
"Mi permetto quindi di proporre per questa Quaresima 2021, una Quaresima davvero particolare - la seconda che viviamo in questa pandemia mondiale - una chiave di lettura un po’ diversa. Essa non può essere solo dominata dall’aspetto ascetico, dalla rinuncia, dalla proibizione, ma potrebbe essere caratterizzata proprio dal dono e dall’atteggiamento di gratitudine che il dono sa suscitare"
All’interrogativo "Perché ci è arrivata" questa calamità, che non trova risposta si può sostituire un "Quale messaggio ci porta" questa malattia così universale, subdola, misteriosa che esigerà certamente ancora molto tempo per essere neutralizzata.
Dopo un 2020 ed un inizio 2021 segnati dalla grande crisi sanitaria del Covid-19, è necessario riscoprire i valori fondamentali dell’essere cristiani, la bussola che ci puo’ permettere di navigare con una rotta sicura e comune.
"Il professionista cristiano dell’informazione deve dunque essere un portavoce di speranza, un portavoce di fiducia nel futuro. Perché solamente quando il futuro è accolto come realtà positiva e possibile, anche il presente diventa vivibile"
"Il sistema nazionale di istruzione si è frammentato nei pezzi di un puzzle caotico e soggetto a continui cambiamenti"
"Questo monito rappresenta l’invito a percorrere - oggi più che mai -una quotidianità dove non trovano spazio le tentazioni del narcisismo, del vittimismo e del pessimismo"
"L'annuncio di venerdì scorso non giunge però per caso. Segna il punto di arrivo del profetico impegno di uomini e donne che negli ultimi settant'anni hanno saputo essere profeti del dialogo anche quando questo veniva visto con sospetto e diffidenza"
In quest’Anno Zero d. c. (lo trovo scritto così 0 d.opo c.oronavirus: è un modo scherzoso/impertinente o lo dobbiamo considerare capace di cogliere la cesura tra due tempi completamente diversi?) stiamo imparando a leggere il messaggio che ci diamo e che riceviamo dietro lo schermo della mascherina. Dire no, dire di sì con la voce e con gli occhi.
"Ecco allora che le nostre comunità (ed ognuno di noi) possono diventare ancora di più antenne sul territorio.
Questo è possibile se si è capaci di essere "Chiese in uscita", non chiudendosi egoisiticamente in se stessi ma vivendo quella prossimità cui così frequentemente ci invita papa Francesco"
Se ricordiamo che l’Avvento non è un meccanico conto alla rovescia ma un’attesa vissuta consapevolmente come preparazione all’Evento che ha segnato e segna la vita di ciascuno di noi, riusciremo forse a riscoprire la bellezza di quella Speranza che non delude mai ed è la sola capace di portare Luce nel mondo.
Nonostante le speranze di uscirne fuori presto, siamo ancora nel pieno della cosiddetta seconda ondata della pandemia.
Forse, davvero, questo non è un paese per vecchi. Continuano a morire soprattutto loro, ogni giorno, soli e lontani da casa.
Per gli studenti delle scuole superiori è tornata la didattica a distanza per l’intero orario scolastico, con estensione anche alle seconde e terze medie nelle regioni "rosse".
Ricordare i nostri morti è un dovere che va affiancato dal dovere della responsabilità; di proseguire nell’impegno per contrastare e sconfiggere questa malattia così grave
Questa è la pandemia Covid 19 fase due o ripresa autunnale della stessa fase uno? Poco importa come si preferisca classificarla.
Si può almeno chiedere che il Paese non venga ulteriormente trasformato in un campo di battaglia tra fazioni e istituzioni in lotta tra loro? Si può evitare un’inutile resa dei conti?
"Eccomi, manda me!" è il tema scelto per la Giornata missionaria mondiale di quest’anno che celebriamo domenica 18 ottobre.
La prevista e temuta recrudescenza dei contagi è arrivata anche nel nostro Paese che finora si è distinto nel contesto europeo per numeri assai più contenuti che altrove.
Puntuale come sempre, alla ripresa autunnale delle attività pastorali, ecco arrivare l’ottobre missionario.
Se si prende in mano il Nuovo Testamento e si considerano i 27 libri di cui è costituito, si vede facilmente che, a parte i quattro vangeli e gli Atti degli Apostoli, tutti gli altri 23 libri sono di fatto delle lettere.
Gli italiani tornano a votare. E’ una buona notizia, un segnale di ripresa. E come ogni appuntamento elettorale (anche se sulla partecipazione si addensano non poche incognite), è una festa della democrazia.
A pochi giorni dall'apertura del nuovo anno scolastico, il vescovo Carlo scrive a tutti gli alunni e gli studenti