Referendum: e le ragioni del no?

Il sindaco di Ronchi se la prende con la BCC di Staranzano per una sponsorizzazione concessa all’associazione CittàComune; la UIL con la CGIL il cui segretario regionale ha invitato i lavoratori a sottoscrivere la raccolta di firme. Tutto questo, però, senza apportare alcuna argomentazione  che contrasti la scelta referendaria.Ciò che manca per una corretta informazione  sono proprio le ragioni del no ad una proposta che semplicemente chiede ai cittadini di esprimersi.Anche la tesi dell’inopportunità del referendum in una fase in cui si vanno a costituire le Unioni Territoriali Intercomunali, che già prima appariva poco fondata, ormai non regge più visto che il Consiglio Regionale ha deciso uno slittamento al 2018 per il completamento del passaggio delle competenze dai Comuni all’Unione.E allora perché non chiedere ai cittadini cosa ne pensano? Perché non favorire la raccolta di firme o perché non sono gli stessi consigli comunali a proporlo? Chi è contrario, a parte il Sindaco di Ronchi, lavora sotto traccia, in silenzio e così finora non c’è stato dibattito ma solo un monologo dei promotori e, in democrazia, ciò non va bene.Se poi non si dovessero raggiungere le firme necessarie per avviare la procedura referendaria (anche perché per ordini ricevuti pare che molti consiglieri non se la sentano di autenticare le firme) non significherà che i cittadini non vogliono la fusione ma semplicemente che non hanno avuto la possibilità di esprimersi.