Per conoscere e conoscersi è necessario incontrarsi

“Incontrarsi per conoscere e conoscersi” è stato l’obiettivo dei due incontri “Islam e Cristianesimo” promossi dal Decanato, i quali hanno cercato di avvicinare e sensibilizzare i cittadini sui temi della diversità e dell’accoglienza, attraverso la lettura della Bibbia e del Corano, quali testi fondativi delle due religioni. Gli incontri si sono tenuti lunedì 20 e 27 febbraio presso l’Oratorio San Michele, nel corso dei quali l’Imam di Trieste Nader Akkad e il professor Santi Grasso hanno trattato i due temi in merito alla propria religione, con la presentazione del giornalista Salvatore Ferrara, collaboratore del nostro settimanale. Non sono mancati inoltre all’evento anche l’amministrazione comunale di Monfalcone rappresentato da Ciro Del Pizzo e l’Imam della comunità monfalconese Kinani.Accoglienza e diversità sono due temi fra loro complementari. Lo straniero, essendo per definizione in arabo “colui che ti sta vicino”, deve essere accolto dal musulmano al pari di una persona  con la stessa fede o di un connazionale. “Tutti gli uomini infatti vivono una condizione di viandante.- ha sottolineato l’imam Nader Akkad – Siamo tutti stranieri su questa Terra ed è per questo motivo che il musulmano deve essere pronto ad accogliere il diverso” .Tutti i musulmani sono chiamati inoltre ad essere disponibili e vicini soprattutto ai poveri, ai quali devono donare per  obbligo il 2,5% del proprio stipendio. La diversità nell’Islam è stata voluta da Dio, il quale ha voluto mettere alla prova i fedeli, invitando i credenti a confrontarsi specialmente con i cristiani e gli ebrei, come è successo nei due incontri delle settimane scorse. Nella dimensione cristiana dell’accoglienza invece c’è l’auspicio che l’ospite resti portatore della diversità, che diventa rivelazione in quanto l’incontro con l’altro è occasione di crescita. Il cristiano deve essere oltre tutto generoso, mettendo a disposizione tutto ciò che può offrire. Il banchetto poi nella tradizione cristiana è il momento culminante dell’accoglienza: “Solo in un luogo di comunione può scaturire l’amicizia – ha ricordato il professor don Grasso –  Dove c’è comunione e incontro c’è vita”. Nel momento in cui noi cristiani accogliamo lo straniero dunque abbiamo la possibilità di ricevere delle rivelazioni da chi è diverso da noi, che possono aiutarci a capire meglio il mondo in cui viviamo. L’accoglienza del diverso, come hanno ribadito i due protagonisti dell’incontro, può nascere solo dall’amore e deve essere inoltre vissuta come occasione di generosità, condivisione e amicizia con l’altro.  “Questi incontri sono un modo per conoscersi ed è fondamentale farlo in quanto è l’ignoranza e l’egoismo che porta l’uomo ad assumere posizioni estremiste lontane da qualsiasi tipo di religione”. Ha evidenziato l’Imam Kinani sottolineando come sia fondamentale rispettare le diversità e convivere con queste in un clima di collaborazione, una regola che deve già essere impartita dalle famiglie ai figli che devono essere pronti a convivere con l’altro. Numerosi sono stati i preziosi interventi in entrambe le serate che avranno una continuazione in futuro come, peraltro, auspicato da molti fra i presenti. L’appello finale è toccato a don Renzo Boscarol, che come Decano è stato uno degli organizzatori dell’iniziativa.”Bisogna cercare di pensare di fare qualcosa assieme, di liberarci dalle preoccupazioni – ha affermato don Boscarol – e solo attraverso la conoscenza si potrà costruire un nuovo cammino di collaborazione e convivenza assieme”.Monfalcone è investita da una forte presenza straniera infatti già da molti anni e ormai cominciamo ad essere presenti a scuola addirittura le generazioni degli immigrati, classi complete di bambini che vengono da altri posti e adolescenti che vivono qua da dieci anni.”C’è la necessità di fraternizzare insieme, percorrendo la via dell’Ecumenismo che è la soluzione indicata anche dal papa – ha aggiunto il decano – Non siamo ancora riusciti a comprenderci, a parlarci con impegno sulla convivenza tra cultura e religione diversa. Dobbiamo cercare di cogliere qualche dimensione possibile oltre ad arricchirci con nuove conoscenze”.L’integrazione parte dai bambini che si ritrovano in Oratorio per conoscere e conoscersi, così gli adulti in questi incontri hanno cercato perlomeno di fare la stessa cosa, al fine di costruire assieme la realtà futura del monfalconese.

Un dialogo da proseguireSicuramente l’occasione di incontro e di approfondimento sui testi fondativi delle due religioni, ha permesso di intraprendere la strada del dialogo sincero ed aperto tenendo presente che accoglienza e diversità sono condizioni indispensabili per vivere la dimensione umana, civile e religiosa delle nostre comunità. Cercare l’unità e non aderire alle divisioni sono una buona premessa per poter apprezzare le differenze dell’umanità in tutte le sue qualità e sfaccettature che si possono cogliere. Con serenità sarà opportuno quindi prendere da esempio le generazioni di stranieri che frequentano le nostre scuole per poter riflettere prima di tutto sui valori della famiglia di quella nuova generazione che vive già tra di noi.La presa d’atto della realtà che ci circonda, ci parla e dobbiamo quindi dimostrarci forti e sapienti dei segni dei tempi senza cadere nei luoghi comuni. La responsabilità di educatori e genitori sta alla base di tutto. Partire dall’accoglienza che – sia nel Cristianesimo sia nell’Islam- è condivisione e relazione ci permetterà di capire che le tradizioni religiose con le quali ci rapportiamo oggi giorno non sono più isolate ma sono segno di apertura verso l’incontro conviviale e senza barriere. Salvatore Ferrara