Nordic walking sui luoghi della Grande guerra del Carso monfalconese

Sta per cominciare la primavera e allora, con l’arrivo della bella stagione, si ha voglia di camminare e respirare a pieni polmoni. A Monfalcone è nato il “Nordic Walking Park” che consiste in una camminata naturale alla quale si aggiunge l’uso attivo di due appositi bastoncini accompagnatori. Oltre a far bene all’animo, infreddolito e indurito dalla lunga stagione invernale, questo itinerario naturale giova anche al cuore e alla circolazione, rafforza braccia e spalle, contribuisce a migliorare la postura della schiena e tonifica glutei e addominali.Il Nordic Walking è considerato una delle attività sportive più complete ed è dedicata a tutte le età. Non solo sul nostro Carso, ma la si può praticare anche in montagna, nelle zone di mare, nelle città e nei parchi.Diversi sono i percorsi che vengono proposti agli appassionati ma quattro sono gli itinerari che vengono consigliati dalla “Scuola Italiana Nordic Walking”: il percorso della Grande Guerra, quello dei Castellieri, quello delle acque carsiche ed infine il tratto che si può percorrere attorno al Lago di Pietrarossa.Uno dei migliori itinerari che possiamo compiere nei pomeriggi primaverili è rappresentato dal Parco Tematico della Grande Guerra. Questo museo tutto al naturale si trova a breve ditanza dal centro cittadino di Monfalcone. Come ci si può addentrare allora in questo percorso?Si imbocca il sottopasso ferroviario al termine della Salita Mocenigo dalla quale si attraversa la linea della Trincea Joffre situata tra pinete e panorami che si susseguono e si affacciano sul Golfo di Trieste sino a Quota 77. Da qui, seguendo la linea del fronte che comprende anche le quote 85 “E. Toti” e 121 “Pietrarossa”, si giunge al cuore del Parco Tematico che comprende altre aree: la “trincea e la dolina della Saletta”, la Grotta Vergine e la “Trincea Cuzzi”.La trincea della Saletta collega i capisaldi delle quote 121 e 85, quella dedicata a Enrico Toti, bersagliere e medaglia d’oro al valor militare del territorio monfalconese. La Grotta Vergine rappresenta invece un tipico esempio di utilizzo e adattamento ai fini bellici di cavità naturali. Oggi viene curata e custodita dal Gruppo speleologico monfalconese. Infine, la Trincea Cuzzi, di cui si prende cura il locale gruppo A.N.A., rientra a far parte della linea principale italiana. Questo scavo profondo circa due metri è accessibile tramite dei gradoni ed ha un andamento irregolare e curvilineo nel quale troviamo feritoie per i fucilieri e dove sono visibili spazi di vedetta, posizioni per puntatori, mitragliatrici e due cavernette di ricovero e riparo.Facendo queste escursioni, sarà possibile anche ammirare la presenza di iscrizioni di guerra e testimonianze di fregi – risalenti ai reparti – cementati nelle trincee o sulle caverne. Qui sono presenti anche semplici graffiti realizzati dai soldati che nel cemento hanno inciso il loro nome o messaggi di speranza.Camminare all’aria aperta perciò significa anche conoscere, rispettare e tutelare il passato e la memoria storica. Valorizzando i reperti presenti in questi luoghi diamo dunque ancora voce e significato alla storia.