Monfalcone e Ronchi verso le urne

E’ tempo di elezioni. La chiamata alle urne riguarda Ronchi dei Legionari e Monfalcone. Nelle due delle tre municipalità che a giugno scorso sono state coinvolte nella tornata elettorale del referendum sulla fusione dei comuni, partono comizi e campagne elettorali. Nella città dei cantieri, tredici sono le liste confermate mentre a Ronchi saranno nove quelle che si ritroveranno domenica 23 ottobre a contendersi il voto dalle 7 alle 23. Le liste civiche e partitiche hanno per ora superato il test – il primo è burocratico – e sono salve da eventuali pesanti esclusioni previste per legge.  Ora per gli aspiranti amministratori e consiglieri si apre un mese intenso.Questi i nomi dei candidati sindaci:

MonfalconeSilvia Altran appoggiata da “La Sinistra per Monfalcone”, Pd, “Responsabilmente per Monfalcone” e “La nostra città”; Elisabetta Maccarini del M5S; Anna Maria Cisint sostenuta da “Monfalcone sei tu”, Forza Italia, Lega Nord, Partito dei Pensionati, “Monfalcone responsabile coi fatti”, “La Fenice”, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale ed infine Suzana Kulier che corre da sola in seno ad “Alternativa per Monfalcone”.

Ronchi dei LegionariGiovanni Degenhardt che guida la civica “Ronchi viva”; Luigi Bon di “Sinistra per Ronchi”; la new entry Lorena Casasola del M5S che per la prima volta si propone nella municipalità ronchese, Enrico Masarà indicato dal Pd e sostenuto dalle tre liste civiche: “Ronchi a sinistra”, “Ronchi partecipa”, e “Insieme storia e futuro” e per finire Livio Vecchiet candidato fuori dagli schemi partitici, almeno sembra, proposto da “Insieme per Ronchi”, “Cittadini contro la fusione” e “Amici per Ronchi”.

Se per i candidati ad indossare la fascia tricolore i tempi “sono stretti” anche per i cittadini elettori comincia un periodo di verifica per meditare sul futuro della propria città. Al di là dell’abbondanza dei nomi dei candidati e delle tante liste civiche che potrebbero confondere molti viste le somiglianze e dei possibili schemi futuri inevitabili sulle alleanze politiche post elettorali, dove sono i contenuti? Non c’è molto da aspettare e sicuramente tanti sono i temi da affrontare e le sfide da cogliere. Certo è che di materiale da prendere in esame ce n’è.  Si pensi almeno ad alcuni dei temi rilevanti, specialmente per quanto riguarda le Uti “nate nel silenzio” nell’estate appena trascorsa, che sono i più disparati. Come parteciperà ad esempio nel concreto Monfalcone alla nuova dimensione della portualità regionale assieme a Trieste? In quale direzione sta andando il rapporto tra Cantiere navale, città e zone limitrofe? Quale futuro per il Polo Intermodale? Come è possibile una riorganizzazione efficiente delle aziende sanitarie e dei servizi sociali coinvolgendo le due municipalità che stanno andando ad elezioni? L’immigrazione è solo un problema di Monfalcone? Cosa ci può comunicare il territorio che sta intorno a noi? Come possiamo sentirci parte integrante ed attiva di esso? Che idea abbiamo del cambiamento? Ci vuole la forza. Quella delle idee che troviamo con il  coinvolgimento e le proposte di chi vivrà il domani. Bisogna abbattere i muri, determinate logiche e pretesti inutili in modo da garantire sempre più una rete di servizi integrati di alto livello puntando sul mondo giovanile che pure si propone nelle liste di questa tornata elettorale comunale. Lo sviluppo delle città in cui viviamo sarà possibile solo “facendo sistema” tra diversi soggetti che cedono sovranità in funzione di un beneficio generale per ognuno e per la comunità civile intera.Si apre dunque una fase di riflessione e di dibattito che auspicabilmente consenta a tutti gli elettori dei due comuni di farsi serenamente un’opinione il più possibile adeguata ad esprimere il proprio parere democratico per decidere sulle questioni legate alla capacità di fornire servizi e garantire sviluppo al territorio della città nella quale vivono.