Madonna della Salute. Testimoniamo la gioia per la salvezza ricevuta?

Vogliamo essere sani e facciamo tutto quello che ci è possibile per ottenere il benessere del nostro corpo. Spesso ci rivolgiamo a Dio per ottenere una guarigione e chiediamo alla Madonna di intercedere per la nostra salute. Davanti a grandi calamità collettive la comunità cristiana ha fatto anche voti, ha promesso gesti concreti di riconoscenza se l’intercessione di Maria avesse ottenuto la grazia della loro fine. La celebrazione del 21 novembre ha avuto questa origine ed ancora oggi vede, anche qui da noi, moltissimi fedeli accorrere per una preghiera di richiesta di salute o di ringraziamento per una guarigione. Questo nostro comportamento è comprensibile, ma ci chiediamo se nella storia che stiamo vivendo e costruendo possiamo ridurre il significato di salute ad un aspetto fisico. Quante pestilenze abbiamo attorno? Quali malattie attanagliano una società umana incapace di giustizia, gravemente minata dalla corruzione, generatrice di guerre e distruzioni, disattenta davanti al degrado dell’ambiente in cui viviamo, manipolatrice di persone e popoli fino a negare i valori dell’amore e dell’accoglienza, a tutte le dimensioni. Mentre scrivo queste parole quasi prendo paura e penso di essere inguaribile pessimista, eppure se guardo i telegiornali, leggo i giornali, mi allontano solo qualche chilometro da casa mia, cosa vedo? Divisioni, muri, cataste di filo spinato, colonne impressionanti di esseri umani in fila che fuggono dalla distruzione e dalla morte per cercare vita e pace. Vedo i morti nel cielo del Sinai e resto attonito, stordito dai massacri nel centro di Parigi. Queste sono le malattie che oggi colpiscono la nostra società, che si dibatte tra una crisi e l’altra, economica e morale, e con grande difficoltà cerca una via di uscita all’avanzare della povertà, alla disoccupazione, alla mancanza di orizzonti positivi per le nuove generazioni. Questa è la peste del nostro secolo e chiudere gli occhi non serve. Vediamo, è vero, anche tanti gesti di solidarietà e di accoglienza e questo ci permette di sperare. Abbiamo bisogno di salute fisica, ma anche di tener presente l’altro e più profondo significato di questa parola. Il termine “salus” dice sì salute, ma nel Nuovo Testamento indica anche “salvezza, liberazione, bene, pace, felicità”. Maria di Nazaret, che in questa occasione onoriamo come Madonna della Salute, è anche la porta scelta da Dio per entrare nel mondo e donare all’umanità la ’salvezza’. Possiamo imparare dalla sua esperienza di testimone silenziosamente attiva nel cammino del Salvatore, fin sotto la croce, e nel dare sostegno e forza alla prima comunità di credenti nel Cristo Risorto. La festa della Madonna della Salute ci invita a riflettere su due aspetti: come affrontiamo la malattia e il dolore fisico e come oggi testimoniamo concretamente la salvezza che Cristo ha donato all’umanità. La “guarigione” per la quale chiediamo ancora l’intercessione di Maria non è solo un fatto di salute fisica, riguarda il nostro modo di vivere immersi in una umanità che soffre ed alla quale dovremmo saper testimoniare la gioia della salvezza ricevuta. Il 21 novembre, nelle chiese o in processione nelle strade, ci richiama ad essere ogni giorno operosi testimoni di questa gioia con la nostra vita.  A Monfalcone in Duomo alle 14 di sabato 21 la recita del rosario precederà la concelebrazione delle 14.30 presieduta dall’Arcivescovo Carlo; al termine si snoderà la processione per le vie del centro.