In preghiera per iniziare insieme il nuovo anno

Il racconto di André Trocmé, rappresentato durante la veglia di preghiera svoltasi nell’ultimo giorno dell’anno civile al San Michele, parla di un Nicodemo, che avendo saputo della nascita del “Re dei Giudei” vuole andarlo a riverire.Prende il mantello migliore, un bel gruzzolo, la spada e con l’asino parte per Betlemme. Lungo la strada incontra un mendicante, un brigante, uno straniero. Vorrebbe fare l’indifferente o eliminare il brigante, ma per essere obbediente alla Parola di Dio, sceglie di cedere mantello, soldi e asino.Ecco la riflessione che racconta all’amico: “Ascolta. Se fossi entrato in quella stalla con la mia spada, rivestito con il mio mantello bianco tessuto da mia moglie, con la borsa gonfia per i trenta pezzi d’argento e montato sul mio asino grigio, non avrei potuto credere che il figlio dei poveri che vedevo era veramente Figlio di Dio. Ma proprio perché i pastori mi avevano considerato come uno di loro, perché si erano stretti per farmi spazio, perché Giuseppe e Maria di Nazareth mi hanno accolto con bontà, ho capito che Dio non ha scelto i saggi o gli intelligenti, i ricchi o i potenti, ma gli ignoranti e gli umili, i poveri e i deboli per manifestarsi al popolo d’Israele. Riesci a capire? Ho paura che tu non riesca a capire cosa intendo!”. Forse anche noi facciamo fatica a capire.L’ultimo dell’anno milioni di persone festeggiano. Alcune migliaia rinunciano, si liberano di queste tradizioni “mondane” e scelgono di aderire a marce della pace, a veglie…. Non c’è nessun giudizio morale: è una constatazione. Ognuno è libero di elaborare il proprio giudizio.Alla veglia vissuta a Monfalcone hanno partecipato venticinque persone, poche? Molte? La prima veglia è stata proposta il 31 dicembre 1990. Nell’altro secolo si è giunti ad una partecipazione massima di una quarantina di persone. In questo secolo la partecipazione alla veglia del 2016 è stata la più numerosa.Canzoni, canti di meditazione, Parola di Dio, il racconto di Trocmé, Olmi con la sequenza dal peccato di Adamo all’uccisione di Abele, movimenti di danza e con la collaborazione di don Giovanni De Rosa hanno mantenuto viva l’attenzione dei partecipanti per due ore. È seguita la Consacrazione, l’Adorazione, la Comunione, lo Scambio della Pace.Il tema era la “Misericordia di Dio”. Un passaggio è stato: ” Dio vuole bene e protegge Caino; sceglie il fuggitivo Abramo (secondo alcune tradizioni ebraiche); sceglie il fuggitivo e assassino Mosè; sceglie un popolo di schiavi, di straccioni per rivelarsi al mondo. Ecco la misericordia di Dio!”.Dio sceglie di partire da Nazareth per donare la salvezza. Gesù è conosciuto come “Nazareno” ed è un titolo che lo squalifica. Dio, in Gesù, sceglie di manifestarsi crocifisso, malfattore, per giungere alla gloria della risurrezione; sceglie di manifestarsi nazareno, per manifestare la sua gloria nella nascita a Betlemme.La veglia ha avuto sempre anche un risvolto di solidarietà: quest’anno a favore della “Associazione Aurora”. La raccolta comprende anche altre attività come il Pranzo di Natale, la proposta di una Agenda “Giorni nonviolenti” e offerte. Il ricavato è stato di 1500 euro.