Il discernimento: bussola quotidiana per la vita del cristiano

Gli esercizi spirituali promossi dalla diocesi in ogni decanto hanno trovato nel decanato di Duino-Aurisina, Ronchi e Monfalcone una significativa adesione. Duecento persone circa hanno presenziato ai cinque appuntamenti con medie anche di oltre centocinquanta presenze.L’iniziativa, alla quale ha dato forza la capacità di riflessione e di comunicazione l’arcivescovo emerito di Gorizia mons. Dino De Antoni, esperto nel settore, ha consentito di promuovere la proposta degli esercizi – chiamati parrocchiali in alcune comunità  che traducono un po’ della portata della proposta di S.Ignazio di Loyola a livello del possibile della vita parrocchiale delle persone.La forma continuata e, probabilmente, la ripetizione nel tempo, potrà meglio consolidare un approccio al quale ci si deve un po’ abituare.Al centro della riflessione il grande tema del “discernimento”, categoria diventata emblematica alla luce delle sollecitazioni di Papa Francesco ed alla quale ha dato spazio in molte parti, soprattutto significative, delle due tre grandi encicliche (Amoris Latitiae, Laudato Sì) che illuminano il suo servizio pastorale alle chiese del mondo. La proposta degli esercizi spirituali ha avuto modo di recuperare lo spirito edi un “metodo” che si può tradurre nel classico “vedere giudicare ed agire”, innervato nella pastorale della chiesa, e di alcune esigenze specifiche per tematiche diverse.Il relatore, dopo essersi introdotto, con una riflessione sulla rilevanza del rapporto tra pensare ed agire, ha tracciato le linee portanti soffermandosi poi sul discernere come risultato di una operazione di fede e di fiducia, per trattare l’argomento nello specifico: discernimento spirituale e pastorale, discernimento sulla famiglia. Ultima tematica che ha rapportato con l’esigenza di arrivare ad una mentalità nuova che faccia sintesi fra il deposito della fede inteso sempre in modo attivo e  in movimento e l’urgenza di dare risposte alle persone. Integrare, accompagnare e sostenere, sono i tre verbi che papa Francesco ha suggerito alle chiese italiane (radunate a Firenze) come strumento di lettura prima e di interpretazione della dimensione pastorale e culturale del discernimento.Lo spazio di preghiera e l’opportunità di una riflessione alla luce della Parola di Dio -che ha introdotto gli incontri – ha dato al convergere di credenti – ha trovato nella orazione, riproposta come una attenta capacità di essere in comunione con Dio, un felice momento di sintesi.La portata pastorale dell’iniziativa è stata sottolineata con un invito a fare largo uso di un autentico discernimento nella vita e nella prassi pastorale delle parrocchie.