Fogliano: alle origini di una tradizione

In effetti dalle testimonianze fotografiche tuttora esistenti si può osservare quale fosse la fede e la dedizione dei foglianini (e delle popolazioni dei comuni limitrofi) verso la loro Patrona. Celeberrima è la fotografia del 1939 (la seconda processione effettuata per le vie del paese bisiaco) che ritrae l’Arcivescovo Carlo Margotti intento a guidare il sacro corteo. Ma dove si radica questa tradizione? La presenza della Confraternita del SS. Rosario dei Domenicani di Murano (i quali officiarono nella chiesetta di S. Maria in Monte fino al 1718, anno della creazione della “cappellania di Fogliano!) testimonia una devozione molto antica nel paese. Sebbene nel 1806, giunto Napoleone, la congregazione fu sciolta, il sacro corteo in onore della Madonna del S. Rosario (istituita nel 1571 da San Pio V), documentato per la prima volta nel 1885, anno della sua istituzione, venne portato avanti negli anni. Questa processione, effettuata ogni prima domenica di ottobre (tranne quando la stessa cadeva il giorno 4 ottobre, San Francesco d’Assisi: allora la processione era spostata alla domenica successiva, l’11), fu reiterata fino al 1953. La statua della Madonna del Rosario, attualmente posta presso la chiesa di Santa Maria in Monte, possiede ancora la base lignea per esse trasportata per le vie del paese. Altro corteo mariano, effettuato anch’esso con la statua della Madonna del Rosario, era quello della “Processione delle Rose”: dapprima la stessa fu trasportata per le vie del paese, poi solamente attraverso il rione “Villette” ed infine, verso gli anni Ottanta del Novecento, scomparve. Il nome prende spunto probabilmente dai petali di rosa che le bambine lanciavano prima del passaggio del simulacro per le vie del paese.Per riprendere, però, la storia della devozione alla Madonna della Salute, bisogna tornare indietro al 1914, anno dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Probabilmente per scacciare il demone della guerra incombente sul piccolo paese rurale, la popolazione decise di dedicarsi alla Madonna della Salute, invocata per la prima volta nel 1630 nella Repubblica della Serenissima vessata da una tremenda epidemia di peste. Il 13 settembre del 1914, quindi, i foglianini fecero voto a Maria componendo questa preghiera: “Vergine amorosissima, per questo amore, che sempre portaste ai vostri figlioli in questa valle d’esilio e di pianto, degnatevi di soccorrerci nelle presenti necessità. Mirate o Madre di pietà e Misericordia, i bisogni delle anime nostre e dei nostri cari; mirate le lagrime di tante famiglie, che piangono o stanno trepidanti sulla sorte dei loro figli; muovetevi a compassione dei nostri mali, o tenerissima Madre e impetrateci da Dio la salute dell’anima e del corpo di tutti quelli che ci appartengono. O Regina, che potete ciò che volete, non vi scordate di noi nel grande pericolo, in cui ci troviamo. Noi ricorriamo a Voi, come i bambini ricorrono alla mamma loro. O Madre Amorosissima, non abbandonate i figli vostri; i figli vostri che, furono consegnati dal divin figliolo stesso morente sulla croce. Deh, dunque! Salvate il nostro Imperatore, salvate il nostro Esercito, salvate la Patria nostra. Così sia”. La statua, tuttora esistente, è opera dello scultore Runggaldier della Val Gardena. Con molta probabilità nello stesso anno venne acquistata anche una pianeta dorata recante l’effige della Madonna del Perpetuo Soccorso (rimessa a nuovo nel 1993 e tuttora esistente e utilizzata), ennesima pietosa richiesta di pietà per un popolo già vessato dal conflitto. Il voto iniziale dei foglianini era quello di sciogliere il voto a Maria ogni 25 anni. Così fu il 21 novembre del 1939. Ma non si attese il 1954 per ri-onorare la memoria mariana perché nel febbraio del 1952, assieme al congresso eucaristico parrocchiale e all’incoronazione della statua della Madonna della Salute, lo stesso simulacro fu portato solennemente in processione. E, dal 1954, il voto venne sciolto annualmente secondo l’autorizzazione delle autorità religiose foglianine. Qualche tempo fa, nel riordinare la cantoria e uno stanzino del ricreatorio vecchio, mi è capitato di imbattermi in alcuni scatoloni. Uno di essi conteneva gli ex-voto che la popolazione aveva donato alla Madonna. Non solo ricami ma cuori d’argento e piccoli dipinti per un totale di trenta quadretti. Ora gli stessi sono stati ripuliti e attendono una loro più degna sistemazione, in quanto espressione della religiosità popolare e della fede più sincera. Assieme ad essi è stata rinvenuta la Dedicazione di Fogliano al Cuore Immacolato di Maria, pronunciata dal Sindaco di allora, Rizzieri Bertuso, il 31 maggio 1954. Ma questa è un’altra storia sui cui ritorneremo in futuro.

Bibliografia- Vittori Sergio, Fogliano, Polazzo, Redipuglia: storia, leggende e tradizioni della mia gente, Ronchi, 2007- Mario Malpera, Ivan Portelli, Santa Elisabetta, Pietre e volti, Cormons, 2000