Via di Pace transfrontaliera

Oltre agli interventi dei due Presidenti della Repubblica e a una illustrazione del progetto, ci saranno le esibizioni di cori di voci bianche sloveni e italiani, di un’orchestra italo-slovena, di Antonella Ruggiero, che canterà “Canzone tra le due guerre” e “Ai preat la biele stele”, e del cantautore sloveno Vlado Kreslin, che canterà “Ena pesem” e “Vsak si ¬eli”.Finanziato con fondi della Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia, il progetto ha dato forma a un unico itinerario transfrontaliero, che collega i sentieri già esistenti e valorizza i lasciti storici, le tracce e l’eredità culturale delle diverse regioni interessate, oltre alle ricchezze naturalistiche del territorio di confine.Il territorio della valle dell’Isonzo fece parte, nella Prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917, del Fronte isontino. Lungo l’Isonzo combatterono, morirono e soffrirono ragazzi e uomini appartenenti a tanti popoli. Di quel periodo si sono conservati numerosi resti (trincee, fortezze, caverne, chiesette e cappelle, monumenti commemorativi, cimiteri militari), che rappresentano un patrimonio storico e culturale di rilevanza nazionale e internazionale.Con Pot Miru – Via di Pace, quei resti diventano sia un monito a non ripetere ciò che è avvenuto durante la Grande Guerra, sia un collante tra due paesi europei contigui, l’Italia e la Slovenia, per creare un prodotto turistico/culturale unico e integrato, per rafforzare i rapporti tra coloro che vivono a ridosso del confine e il loro senso di appartenenza europea.