“Uno riaccade ora, per me”

Il messaggio inviato da don J. Càrron, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, – in occasione delle esequie di don Luigi Tavano, celebrate venerdì scorso nella chiesa del Sacro Cuore a Gorizia – descrive la radice vera e profonda dell’instancabile opera di don Luigi, della virile amicizia, unita ad una tenace sollecitudine, nell’accompagnare il cammino di fede delle persone. Il messaggio, al nostro ricordo ed alla nostra gratitudine al Signore per il dono della compagnia umana di don Luigi, chiede, immediatamente, uno scatto della libertà: per riconoscere Cristo, che riaccade per me, ora.Don Gigi, ne siamo certi, desidera questo per tutti noi e sta già intercedendo nelle sedi opportune.

Carissimi,la memoria della nostra storia ci restituisce una pagina della vita di don Luigi di cui sono stato testimone. Era il 2006 e prese la parola durante un’assemblea degli Esercizi spirituali per i sacerdoti del movimento predicati dal suo grande amico padre Sergio (la cui vocazione è legata proprio al rapporto con lui), della Cascinazza. disse: “A quarant’anni, quando ho incontrato don Giussani, ero entusiasta perché mi pareva di aver trovato la soluzione alla mia passione pastorale per gli studenti e il mio insegnamento di Storia della Chiesa; e invece ho capito soltanto dopo che quell’incontro era per salvare il mio io dalla confusione, dalla menzogna in cui ero immerso in quel tempo, dal momento più grave della mia vita. E lo stupore è continuato perché le comunità o le vocazioni che sono sorte all’intorno erano innanzitutto una grazia per me e per il mio cuore. È stata una presenza ininterrotta di questo Tu, fino alla ancora imprevedibile provocazione – arrivata che ero già vecchio – dello Studium Christi(1) e della San Giuseppe (2). Testimonio, quindi, la mia coscienza che tutto è dentro questa Presenza, e testimonio anche – dall’alto, o dal basso, della mia età – che, seguendo il movimento, non avrei potuto mai desiderare qualcosa di più per la vita. Questo Uno riaccade ora per me, qui, affinché il mio cuore possa fare esperienza della pienezza a cui sono destinato, e cresca così almeno un po’ l’amore a Cristo che mi aspetta. Grazie”.Che impressione! Sono parole che sembrano rivolte a noi, utili al nostro cammino di adesso. Che un uomo della sua età abbia potuto dire questo non è per niente scontato. Possiamo dire che lui ha veramente guadagnato la vita vivendo. Con la sua testimonianza don Luigi sfida il nostro cuore: “Questo Uno riaccade ora per me”. Possiamo dirlo anche noi con la stessa consapevolezza, con le stesse ragioni e con la stessa evidenza? Questa domanda è il primo dono che ci fa dal Cielo. Per questo è una gratitudine – pur nel dolore per la sua scomparsa dai nostri occhi – quella che deve dominare chiunque abbia conosciuto don Luigi (a Gorizia, a Bolzano), perché la sua vita ci mette davanti il compiersi della promessa che la Chiesa fa oggi a ciascuno di noi: “Fare esperienza della pienezza a cui sono destinato, e cresca così almeno un po’ l’amore a Cristo che mi aspetta”.Il Natale che viene ci trovi più disponibili a ricevere il dono che Cristo fa alla nostra vita, perché possa fiorire fino al punto di non desiderare qualcosa di più che la Sua presenza qui e ora.Per intercessione di don Giussani, affidiamo don Luigi all’abbraccio del Padre.don Julián Carrón

(1) Nell’esperienza di Comunione e Liberazione vi sono sacerdoti che per vivere l’appartenenza totale al carisma come servizio alla Chiesa si riuniscono in gruppi, tra questi lo Studium Christi.(2) Fraternità San Giuseppe: riunisce persone che decidono di dedicare totalmente e definitivamente la propria vita a Cristo nella verginità, seguendo i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Gli aderenti attuano tale dedizione, permanendo ciascuno nelle proprie circostanze di vita personale e lavorativa mantenendo desta la memoria di Cristo attraverso momenti unitari periodici (raduni, ritiri, esercizi) e dalla assiduità alla preghiera personale e ai sacramenti.

Dal  Testamento spirituale

“Tutto è dentro questa Presenza”

Nel giorno delle esequie di don Luigi Tavano, il 30 novembre nella chiesa del Sacro Cuore a Gorizia, abbiamo ascoltato ancora una volta le parole del nostro amico sacerdote nella lettura delle sue disposizioni  testamentarie. Anche nel giorno del funerale la sua testimonianza ha riempito il nostro cuore di gratitudine per aver incontrato attraverso di lui la presenza di Cristo. “Tutto è dentro questa Presenza”, ci ricorda: la vita e la morte, il presente e il futuro. Io l’ho conosciuto a Bolzano, la mia città di origine, negli anni dell’adolescenza e ho iniziato a scoprire grazie a lui e ai tanti suoi amici, poi diventati anche i miei, che la vita può avere un orizzonte infinito ed essere piena se incontra il Re della storia. Gli ho chiesto di presiedere la celebrazione del mio matrimonio e del 25° anniversario, ho continuato a fidarmi di lui e ad affidarmi alla grande compagnia del movimento di Comunione e Liberazione nella mia città di adozione, Gorizia. Ho apprezzato negli anni l’operoso e instancabile servo della Chiesa, lo storico e il conoscitore d’arte, la sua umanità schietta, a tratti spigolosa, la sua povertà di spirito, la sua affezione e attenzione al destino di ogni persona. Il Signore lo ha messo sul nostro cammino: Grazia et Misericordia Domini plena est terra.LucianaDalle “Disposizioni testamentarie” di don Luigi TavanoIn qualsiasi modo ed in qualunque momento il Signore volesse prendermi con il suo amore misericordioso nell’orizzonte decisivo della mia vocazione alla vita, dichiaro di essere lieto, felice, di aver riconosciuto Lui e di averlo amato: tutto ciò che nella mia vita è andato contro questa coscienza di ciò non toglie nulla della Sua verità, ma neanche al mio desiderio di amarlo per sempre.La fede in Cristo è stata la prima luce che mi ha raggiunto: e voglio sia anche quella definitiva.Se qualcuno volesse ricordarmi, sia scritto di me solo questo: “Gratia et Misericordia Domini plena est terra”.L’augurio più amorevole e concreto che lascio a chi mi ha conosciuto e voluto bene è quello di riconoscere come senso della vita la Presenza di Cristo e “abitare la Sua casa”, la Chiesa: nella concretezza di una compagnia umana, come quella attraverso la quale ha raggiunto me, grazie al carisma di don Giussani e della storia umana che mi ha proposto sempre quanto corrispondeva al bisogno di verità e di creatività che ognuno  porta nel cuore.Esprimo qui una domanda circa la liturgia delle esequie: il solenne canto dell’Alleluja pasquale che ho imparato con la mamma e lo zio don Giovanni, e che tutti siamo chiamati a cantare in Eterno.Chiedo perdono a tutte le persone – e sono tante – che ho fatto soffrire: spero che mi vogliano ricordare come un peccatore salvato da Cristo, sapendo che Lui ha già preso su di Sè anche la mia grande, grande miseria.Lui ricompensi, come Lui sa e può, chi è creditore nei miei confronti.Don Luigi Tavano