Una serata al “Dante”, per riscoprire la bellezza dei classici

L’esistere del mondo è uno stupore/infinito, ma nulla è più dell’uomo/stupendo. Anche di là dal grigio mare,/ tra i venti tempestosi, quando s’apre/ a lui sul capo l’onda alta di strepiti,/l’uomo passa; e la terra santa madre/ con l’aratro affatica d’anno in anno/ e con la stirpe equina la rovescia (…) Con i versi sofoclei dell’ “elogio dell’ingenium” contenuti nell’Antigone venerdì 13 si è aperta in 367 licei classici italiani la terza edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico. Anche il “Dante Alighieri”, nella suggestiva cornice di Palazzo Formentini a Gorizia, ha preso parte all’ormai tradizionale iniziativa di promozione della conoscenza dei classici nata da un idea di Rocco Schembra, docente al liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale, che, per sfatare i molti luoghi comuni sulle cosiddette “lingue morte” e sull’utilità della conoscenza della classicità al giorno d’oggi, ha ideato una serata in cui aprire le porte dei Licei Classici alla cittadinanza ed in particolare a coloro che sono in procinto di scegliere la futura scuola superiore per far conoscere la bellezza, l’attualità, l’utilità degli argomenti e delle materie affrontati, tanto affascinanti quanto poco conosciuti da coloro che magari non sono vicini a questo mondo.Dopo la declamazione dei versi di apertura e la proiezione del video di presentazione dell’evento hanno salutato i presenti la dirigente scolastica del Polo Liceale prof.ssa Zilli che ha sottolineato il valore delle discipline classiche nella formazione a tutto tondo dello studente e il sindaco del Comune di Gorizia, Romoli, che ha patrocinato l’evento. Hanno portato i loro saluti anche il direttore dell’USR Biasiol, la senatrice Fasiolo e l’assessore regionale alla cultura Torrenti. La prolusione è stata affidata alla ex docente prof.ssa Viviana Paladino. Nella piacevole serata si sono alternati momenti di approfondimento tenuti da Maria Masau Dan (il futuro delle professioni legate ai Beni culturali e il mancato rinnovamento generazionale nel mondo dei Musei), Marco Fucecchi e Alberto Cecon (storie di magia e stregoneria nel mondo antico), Marco Menato (Saba, libraio per caso), Christian Massaro e Vanni Feresin (La scuola di umanità nella Gorizia del ’600 e il collegio dei Gesuiti), Antonio Barbieri (Horror, horroris, m.s. 3^decl.), Max Bianchi (La voce, questa sconosciuta) ad incursioni musicali, coreutiche, teatrali e poetiche a cura di Leonardo Milocco, del cantautore goriziano Manuel Dominko e dei ragazzi della compagnia teatrale del Liceo, coordinati da Rosy Tucci e dal maestro Angelo Portelli, con scenografie di Manuela Rozza e delle ex alunne Ambra Giada ed Erica Bigot e costumi nati dalle sapienti mani di Alessia Furlanut.Per gli studenti delle medie, che potranno conoscere ancora più da vicino la scuola durante gli incontri di sabato 21 e 28, dalle 17 alle 19, presso la sede di viale XX settembre, è stato trasmesso il video promozionale della scuola creato dagli studenti della classe 4AL.La lettura del “Lamento di Danae” di Simonide di Ceo e il canto tradizionale di “Kalinifta” hanno siglato la conclusione della serata in cui il Liceo Dante ha potuto calorosamente accogliere studenti, ex studenti da sempre legati alla storica scuola, curiosi e simpatizzanti attratti e accomunati dalla passione per quell’”humanitas” appassionante che Plauto genialmente quasi ventidue secoli fa riassunse nel celebre “sono un essere umano, nulla che sia umano mi è estraneo”.