Una Fede che non si scioglie ma si sceglie

Protagonisti della celebrazione hanno ritagliato con i catechisti dei calchi di mani e piedi di varie dimensioni. Piedi scalzi ricorda don Fulvio. “All’epoca di Gesù prima di entrare nella Casa di Dio ci si toglievano i sandali”. Piedi piccoli dei bambini nel loro cammino verso una “Fede che, o si sceglie o si scioglie”.Piedi grandi dei loro genitori,  dei catechisti e di una comunità unita che si impegna ad assisterli lungo la Via del Cristo. Piedi incollati a terra con i nomi dei bambini. E le mani? Sulle note della canzone francescana “Dolce sentire” i due gruppi entrano e si siedono nei primi banchi.”La fede non si scioglie”. Dopo l’omelia i catechisti chiamano per nome i bambini e don Fulvio chiede loro di pronunciare il “Sì”. Un Sì ribadito da una preghiera per i genitori.”La fede non si scioglie”. Sotto l’altare un drappo blu con un’immagine di Gesù attorniato dai piccoli “Lasciate che i bambini vengano a me”. “La fede si sceglie”. Sul drappo i bambini lasciano il calco della propria mano. Un piccolo cartoncino e una firma sul cartellone che sembra brillare e gridare: “Siamo vicini a Gesù, il vero Messia. La fede non si scioglie”. Si chiude il Vangelo di Marco dell’Anno Liturgico B e viene aperto il Vangelo di Luca entrando nel periodo dell’Avvento, in attesa della nascita del Messia. Ad accendere la prima candela sulla corona dell’Avvento, detta “del Profeta” perché ci ricorda di tutti i profeti che hanno annunciato il suo arrivo, è proprio una bimba. Ecco la speranza, l’amore e la Prima Luce che dissipa le tenebre. “Gesù siamo qui ad aspettarti, apriamo le porte al Re della Gloria” ripetono i bambini con i propri genitori, l’assemblea e i catechisti. La celebrazione festosa si chiude con il canto “Cammineró sulla tua strada Signor”: con esso la comunità sembra quasi rivolgersi al Signore per dirgli “ti aspettiamo”. La fede non si scioglie.