Ragazzi pakistani e afgani raccontano la loro storia

Ci siamo sempre chiesti tra noi con le catechiste e gli animatori chi sono questi giovani uomini che ci passano accanto nella nostra città e che magari abbassano lo sguardo quando ci incontrano e che noi non abbiamo nemmeno il coraggio di salutare anche se lo vorremmo. Ne abbiamo parlato più volte durante gli incontri di catechesi in parrocchia per cercare di capire il perché sono qui, cosa fanno, cosa vogliono in una città che non è la loro e che non sempre sa essere accogliente nei loro confronti. Volevamo saperne di più… delle loro storie, dei loro problemi e della loro cultura attraverso le loro stesse voci per poter allargare i nostri orizzonti ed il nostro cuore Ci siamo detti che liberandoci dai pregiudizi saremmo andati più vicino alla verità. Così sabato 14 aprile nella Sala Incontro della Parrocchia di San Rocco abbiamo avuto modo di conoscere Imram e Keke del Pakistan ed Aziz dell’Afganistan. Ci hanno raccontato la loro storia non senza commozione a noi ragazzi che li bombardavamo di domande.Volevamo sapere tante cose e loro educatamente con il sorriso e con gli occhi lucidi ci hanno risposto raccontandoci del loro paese, delle loro vite prima di partire e della sofferenza del vivere dove i diritti umani vengono calpestati. Quando abbiamo chiesto loro del lungo viaggio che avevano intrapreso per arrivare in Europa ci hanno detto che preferivano non parlarne perché il ricordo delle sofferenze patite era sempre presente e faceva ancora male. Il dolore più grande è di aver lasciato la propria famiglia. Qualcuno la  casa non ce l’ha più perché è stata bruciata.È stato emozionante conoscerli e sentire le loro voci,  speriamo  possano  esserci altre occasioni per poter avvicinarci con semplicità e menti aperte a culture diverse… l’unica maniera per favorire l’integrazione.