Iniziativa innovativa di sostegno nel campo della disabilità

Sembra quasi impossibile che si possano perdere le tracce di un finanziamento da 100.000 euro, soprattutto se finalizzato a sostenere un’iniziativa innovativa nel campo della disabilità. Eppure è proprio quello che, da diversi mesi, sta passando il Comune di Gorizia, destinatario – come Ente Gestore del Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito Alto Isontino – di un finanziamento, assieme ai Comuni di Pordenone e Udine, per un progetto sperimentale di vita indipendente e inclusione sociale delle persone con disabilità, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Friuli Venezia Giulia. “Quest’ultima – ha spiegato l’assessore comunale Silvana Romano – doveva erogare il finanziamento già ad inizio anno ma ad oggi ancora non è stato effettuato alcun trasferimento finanziario, così come non è stato acquisito riscontro per la seconda annualità, per la quale era già stata fatta richiesta. In questo momento è il Comune di Gorizia che, come Ente Gestore, sta anticipando il fondo necessario per il mantenimento del progetto, che è già attivo e sta avendo ottimi riscontri”.Il progetto, che rientra nelle attività dell’”abitare possibile” e coinvolge i Comuni dell’Ambito Alto Isontino, l’Azienda per i Servizi Sanitari, il CISI, la Consulta territoriale “Bassa Friulana – Isontina”, la Fondazione Carigo e l’Associazione Betlem, vede la sperimentazione di forme di autonomia abitativa per piccoli gruppi di persone disabili, affiancate da operatori altamente formati. Attualmente coinvolge sei persone con disabilità, che vivono in due mini appartamenti a Lucinico e imparano a “cavarsela da soli”: cucinano, fanno la spesa, gestiscono la casa, vanno a lavorare… il tutto anche nell’importante ottica del prepararli per il “dopo di noi”.”Il finanziamento era atteso per gennaio – ha chiarito Romano -, è stato chiesto un primo chiarimento in aprile e la Regione rispose dicendo che avrebbe provveduto; il mese seguente abbiamo posto un ulteriore sollecito e a settembre abbiamo provveduto a consegnare a mano la lettera all’assessore Telesca. Ad oggi non abbiamo ancora avuto risposta”. A portare il loro lamento per la cattiva gestione del finanziamento anche Gabriele Grudina dell’Associazione Genitori Consapevoli e la presidentessa provinciale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, Eleonora Oddo. Considerando che il progetto sta suscitando interesse da parte di ulteriori famiglie, ci si augura che la situazione si sblocchi al più presto.