Il Museo della Grande Guerra si rinnova per il centenario

È infatti iniziata una collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia che lo porterà ad un riallestimento complessivo, volto a rinnovare e arricchire l’offerta museale, migliorandola e rendendola più fruibile anche attraverso soluzioni di tipo multimediale, che faciliteranno la fruizione anche per i disabili.Il riallestimento, che vede appunto coinvolta la Regione direttamente come collaboratrice, è reso possibile da una deroga che quest’ultima ha stilato in favore dell’ente museale, altrimenti – come chiarito dall’assessore provinciale alla Cultura Federico Portelli – non sarebbe stato possibile organizzare nessun tipo di mostra. I lavori di restyling, che coinvolgeranno oltre agli apparati multimediali anche l’illuminazione, la parte strutturale delle teche e delle parti espositive, nonché un’implementazione delle parti tematiche meno trattate – come quelle legate al 1914, quando Gorizia era già in guerra per la sua appartenenza all’Impero Austroungarico -, avranno a disposizione un fondo di 50.000 euro da parte della Regione e 33.000 euro dalla Provincia di Gorizia.A fare da filo conduttore al percorso espositivo rimarrà sempre l’uomo, figura centrale messa al cuore del percorso di riflessione – più che di commemorazione – sul conflitto, scelto con quell’allestimento del 1990 che venne inaugurato proprio dall’allora ministro dell’Istruzione e oggi presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Il riallestimento è significativo – ha dichiarato l’assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti – poiché ci dobbiamo chiedere cosa porterà a casa chi esce da qui. Dobbiamo allora offrire una proposta significativa, di riflessione, ma al passo con i tempi”.Ad inaugurare questo rinnovamento, l’esposizione temporanea dell’inedito quadro di Giacomo Balla, “Dimostrazione Futurista”. Il quadro, come spiegato dalla sovrintendente dei Musei Provinciali Raffaella Sgubin e dalla conservatrice del Museo della Grande Guerra Alessandra Martina, non è mai stato esposto prima, dal momento che – fino a pochi mesi fa – si trovava nascosto sotto uno spesso strato di vernice sul retro di un altro quadro, sempre di Balla. Un’attenta analisi ha portato ad individuare il quadro che, a seguito di un intervento di recupero durato più di un anno, è stato riportato alla luce. Il dipinto rimarrà esposto al Museo per cinque settimane, dopodiché inizierà un tour che lo porterà in varie città, tra cui a Milano nel corso dell’Expo 2015. Accanto al dipinto inedito, altre due opere di Balla e un allestimento a tema interventistico, con l’esposizione di una collezione di cartoline propagandistiche e lettere dal fondo donato dall’avvocato Carlo Morpurgo. L’allestimento sull’interventismo rimarrà visitabile fino a fine gennaio 2016.