ICM: la frattura e la ricomposizione tra Oriente e Occidente

Il prossimo novembre Gorizia ospiterà il 52° Convegno annuale internazionale dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei. Filo conduttore di quest’edizione, che si svolgerà da giovedì 23 a sabato 25 novembre, sarà “Frattura e ricomposizione tra Oriente ed Occidente: tante aree, un luogo unico.” Il 2017 infatti può essere ricordato come anniversario a cifra tonda di molti eventi che hanno segnato la storia europea, tra cui il centenario della rivoluzione sovietica, la battaglia di Caporetto, distanti e diversi ma entrambi molto influenti sul destino di queste terre di confine e dell’Europa intera. La Storia aiuta a capire e, negli auspici del convengo annuale, anche trovare spunti per il futuro.Interlocutori privilegiati dei lavori saranno da un lato studiosi ed esperti nelle diverse espressioni culturali, dall’altro giovani studenti delle scuole superiori e delle Università presenti nel territorio, coinvolte nel convegno stesso.I lavori si apriranno alle 10 di giovedì a palazzo Attems Petzenstein, in piazza de Amicis. Fulvio Salimbeni si soffermerà su “1917: cento anni fa è cambiata l’Europa ma anche il mondo intero”; seguiranno le riflessioni di Giulio Maria Chiodi su “La “fratellanza” (auspicata da Ungaretti) chiave interpretativa per il futuro”. Le conclusioni della mattinata saranno affidate a Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.Il convegno riprenderà alle 15.30 presso la sede dell’Università di Trieste in via Alviano, indagando il tema “La cultura (mitteleuropea) nella ricomposizione dell’Europa”. Claudio Cressati si soffermerà su “La CEE ed il discorso di Schuman”, Georg Meyr su “La caduta del muro di Berlino”; a seguire ci si interrogherà su “L’Europa e la ricomposizione dei Balcani”.Non mancheranno, prima della chiusura della giornata, le riflessioni su alcuni sottotemi per il confronto tra i relatori e gli studenti: “Gorizia e Nova Gorica, da “città divisa” a frontiera aperta” e il “Ruolo delle popolazioni locali”.La seconda sessione dei lavori si aprirà venerdì 24 alle 9.30 presso la sede dell’Università di Udine, dove il tema principale sarà rappresentato da “I principali fattori, cause ed effetti della frattura tra Oriente e Occidente nel XX secolo”, soffermandosi sugli aspetti rappresentati dalla Rivoluzione di Ottobre, Caporetto e la fine dell’Impero austro-ungarico, il Trattato di Parigi e la divisione est – ovest. Nel pomeriggio ci si sposterà alle 15.30 al Castello di Kromberk per la terza sessione, affrontando il tema de “La “fratellanza” e lo “spirito di Gorizia” per la nuova Europa”.La giornata di venerdì si concluderà con un momento culturale, tra poesie e musica, alla Sala Incontro della parrocchia di San Rocco alle ore 20.30.Sabato 25 alle 10 presso la Sala Della Torre alla Fondazione CARIGO in via Carducci verrà letta una sintesi propositiva delle indicazioni emerse dal Convegno e, al termine, la partenza per un percorso di carattere storico – culturale, guidato da ICM, sui principali luoghi del confine/frontiera aperta italo – slovena del Goriziano.