Hans Steiner Rio: “Il segno ritrovato”

“Per pochi sarà un rincontro; per tanti sarà una vera e propria scoperta”. Con queste parole Alessandro Quinzi, conservatore della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, ha introdotto la mostra “Hans Steiner_Rio/ Il segno ritrovato”, visitabile fino al 13 novembre al pianterreno di Palazzo Attems Petszenstein in piazza De Amicis.Hans Steiner, incisore nativo di Graz, ha trascorso parte della sua giovinezza a Gorizia, per poi trasferirsi a Rio de Janeiro (da qui il suo appellativo “Rio”, in omaggio alla città brasiliana); qui ha a lungo vissuto e operato, per poi rientrare a Gorizia, dove si è spento nel 1974. Steiner_Rio incarna un po’ il detto “nemo propheta in patria”: della sua opera infatti si sono, negli anni, perse le tracce. Questa grande esposizione è senz’ombra di dubbio una vera occasione per scoprire un grande artista, tra i massimi incisori del ’900 a livello mondiale.Con 74 incisioni, più svariate lastre, il torchio originale dell’artista, la mostra si compone di circa 100 pezzi, messi a disposizione dalla famiglia Muzzo, attuale proprietaria del lascito dell’artista, offrendo un’ampia panoramica sul mondo inciso di Steiner_Rio, ricco tanto nelle tecniche quanto nei temi affrontati, valorizzando l’opera incisoria attraverso il materiale artistico e mettendo in risalto l’opera di Steiner come “ambasciatore” della cultura e cantore del paesaggio brasiliano in Italia e in Europa.”Il segno ritrovato” è organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Ethos e dai Musei Provinciali di Gorizia, oggi sotto l’egida della Regione. Questa mostra è infatti il primo grande evento del neonato Erpac – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale. Da parte sua la sovrintendente dei Musei Provinciali, Raffaella Sgubin ha evidenziato come “Il segno ritrovato” “rappresenti una “cerniera” tra l’opera fino a qui compiuta dalla Provincia e quella che sta iniziando con l’Erpac”.Nel corso della mostra saranno proposti incontri, laboratori e visite guidate: martedì 20 settembre e il 18 ottobre si terranno dei laboratori d’arte incisoria con Franco Dugo il quale ha espresso anche il desiderio di ripulire le matrici conservate a casa Muzzo e renderle di nuovo vive. Ogni giovedì inoltre il Comitato scientifico della mostra proporrà alle 18 una visita guidata gratuita.