Don Bosco, “fratello e amico”

Venerdì 31 gennaio anche la chiesa di san Giuseppe Artigiano si è unita alle migliaia di comunità salesiane presenti in ben 133 Paesi,  per celebrare la grande festa liturgica di don Bosco. Al Santo sarebbe piaciuta la liturgia, sostenuta dal vivace coro-ensemble musicale della comunità pastorale salesiana e vivacizzata da frotte di bambini vocianti ma attenti, cui hanno partecipato “giovani” di ogni età, numerosi presbiteri e diaconi riuniti intorno all’Arcivescovo Carlo.Tutti hanno voluto manifestare la loro gioia per la festa dedicata al grande santo, che a 132 anni dalla morte dimostra ancora una grande vitalità e capacità attrattiva, soprattutto sui giovani. Ancor oggi infatti numerose persone di lingue e culture diverse, in ogni parte del mondo trovano proprio nello spirito salesiano aiuto e sostegno per affrontare le difficoltà della vita. Spirito salesiano che, come ha ricordato l’Arcivescovo, si ispira a sua volta all’affascinante figura di San Francesco di Sales, il santo cinque-seicentesco della gioia. Alla celebrazione ha fatto seguito uno spettacolo, molto applaudito, in cui i vari gruppi giovanili (Bimbinscena, Oltresipario, Sant’Angela Merici, Catechismo, Sabato insieme, Animatori…) hanno dato un saggio delle loro attività. Per finire, dopo il tradizionale augurio salesiano della “buona notte”, espresso dal parroco don Agostino, la festa è continuata in allegria intorno a un ricco tavolo di condivisione. A impreziosire la serata c’è stata la partecipazione di alcuni ragazzi, ospiti del centro San Luigi e del Nazareno, che hanno ricordato la dimensione di apertura a tutti, che tanto stava a cuore a don Bosco, ancor oggi “fratello ed amico” di molti.