Consigli pastorali al lavoro per interrogarsi sul domani

Interessante uscita dei tre consigli pastorali parrocchiali della Madonnina, Lucinico e Mossa per interrogarsi sull’oggi che stiamo vivendo e prospettive future. La meta è stata Nogaredo al Torre con il suo straordinario accogliente ambiente parrocchiale. Partendo dalla pagina dell’ascensione del Vangelo di Matteo, don Valter ha sottolineato quel “Alcuni dubitavano” e ha proseguito dicendo che questa è la situazione attuale della maggior parte dei battezzati. Per diverse e molteplici motivazioni molti battezzati sono in sofferenza nel rapporto tra fede e vita. In particolare il significato di “salvezza”: dalla visione metafisica del “cielo-paradiso” ad una serie di interessi e obiettivi meramente materiali e legati al soddisfacimento della vita terrena. Dopo aver fatto riferimento a due sottolineature di Papa Francesco della sua esortazione apostolica Gaudete et exsultate, precisamente ai pericoli di un neopelagianesimo e neognosticismo, e al concetto di “salvezza” dell’uomo che non dipende né da una concezione etica della vita, né da una visione ideologica, bensì da un incontro con la persona del Cristo, ha consegnato ai presenti alcune domande su cui riflettere. Cosa vuol dire per te “salvezza”? Che cosa vuol dire “salvezza” per la gente (sia per la comunità cristiana, sia per i non praticanti)? Dalle tue riflessioni, vedi elementi di neopelagianesimo o neognosticismo nelle comunità? Che esperienza hai di incontro con Gesù Cristo? In quale circostanza nella tua vita hai incontrato Gesù? Che posto occupano nella tua vita la Parola di Dio e l’insegnamento della Chiesa?Qual è la tua disponibilità a seguirli? La Parola di Dio ti interroga o no? Ti è di aiuto nel rapporto con il Signore? In quali situazioni? Ne è nata, dopo una ricca pausa pranzo preparato con cura di particolari da delle brave signore del paese, una condivisione preziosa, sincera, ricca di spunti fatta davanti al Santissimo sacramento esposto nella chiesa parrocchiale. È stata questa, con il resto della giornata, una vera pausa spirituale, ristoratrice, fruttuosa da ripetersi  e da riprendere certamente in sede dei diversi consigli pastorali e non solo.  L’esperienza e l’accoglienza vissuta hanno poi detto ai partecipanti come le piccole comunità possiedono quel “quid” che le grandi hanno forse perduto e sono una ricchezza da non sottovalutare in diocesi, anche in vista di una ristrutturazione del tessuto diocesano.