Asburgo. Quattro secoli di governo

Cent’anni fa le nostre terre stavano vivendo la I Guerra Mondiale. Da qui al 2018 saranno tante le commemorazioni per quest’importante centenario ma, per la nostra zona, va rammentato anche il centenario della fine del dominio asburgico. Per ricordare quella lunga epoca aprirà i battenti il 18 ottobre a Gorizia, ospitata nelle sale espositive del Museo di Santa Chiara, la mostra “Asburgo. Quattro secoli di governo di una Contea di confine (1500 – 1918)”, organizzata dal Centro Ricerche Turismo e Cultura di Gorizia in collaborazione con l’Associazione Nazionale Italia – Austria, sezione Friuli Venezia Giulia e con il sostegno del Comune di Gorizia, della Fondazione Carigo, della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e dell’Azienda Agricola Matteo Braidot di Versa.Il taglio scelto per la mostra è storico (e non storico – artistico) e consta di circa quattrocento materiali proposti tra dipinti, incisioni, xilografie, libri e documenti, tutti provenienti da proprietà private. “Un’impresa non da poco – ha commentato la dottoressa Marina Bressan, curatrice della mostra – ma molto soddisfacente; è stata grande la motivazione da parte dei privati nell’aprire i loro “scrigni”, lasciando ammirare queste testimonianze storiche, senza lasciarle chiuse nelle loro case”. Tra gli obiettivi della mostra anche quello di consentire al pubblico più giovane di avvicinarsi senza difficoltà alla storia del territorio, qui inserita all’interno degli avvenimenti del panorama europeo attraverso la Casa d’Asburgo. “La mostra si inserisce tra le commemorazioni della I Guerra Mondiale – ha proseguito Bressan – come momento fondamentale per conoscere la storia del nostro passato. L’invito è alle nuove generazioni per riscoprire questo trascorso storico e, a tal proposito, sarà possibile per le scolaresche effettuare apposite visite guidate”.La mostra, per la quale sarà anche disponibile un ricco catalogo, evidenzia all’interno del percorso espositivo il ruolo di Gorizia nel ’500, città in formazione ma già di cultura essenzialmente italiana, la presenza di istituzioni culturali importanti, come ad esempio i Gesuiti, la cura riservata dai sovrani alla città e alla contea, il ruolo determinante della Ferrovia Meridionale e della Transalpina, che favorirono uno sviluppo crescente dell’economia locale. Spostandosi nelle epoche emergono anche le spinte nazionali italiane e slovene, un fiorente associazionismo delle comunità e la nascita dei primi fermenti irredentistici, fino ad arrivare alla fine della Casa D’Austria con la perdita della città. “Una delle novità di questa mostra – ha evidenziato il curatore Marino De Grassi – è la trattazione tematica dell’’800, secolo fondamentale per l’Europa e per la Gorizia moderna: emerge il suo ruolo, il suo rapporto con gli Asburgo data la sua vicinanza con la Serenissima. È il secolo in cui la città ha fatto emergere il meglio di sé, riscontrabile soprattutto nell’esplosione della stampa, con la presenza contemporanea di anche otto giornali a cadenza almeno settimanale, oltre a una fitta editoria specialistica”.La mostra, che sarà ufficialmente inaugurata alle 17.30 di domenica 18 ottobre, rimarrà visitabile fino al 31 gennaio 2016 il venerdì e sabato dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, la domenica con orario continuato dalle 10.30 alle 19. Il giorno dell’inaugurazione le porte saranno aperte già al mattino con orario regolare.