“Signore, conservami giovane nel mio agire!”

“Signore, conservami giovane nel mio agire, preservami dall’abitudine che addormenta e uccide”: così recitava il santino commemorativo dell’Ordinazione di don Ugo Bastiani quel lontano 2 luglio 1967. E il Signore lo ha esaudito! Tutto si potrà dire di don Ugo, tranne che si sia addormentato nell’abitudine e non abbia invece cercato sempre nuove strade e nuovi stimoli per portare la fede a quanti lo incontrassero nella vita.Così, cinquant’anni più tardi la comunità del suo paese natio, Capriva, ha voluto festeggiare quel giovane un po’ ribelle e ostinato che da una casa colonica delle sue colline, ha voluto intraprendere la missione sacerdotale; e lo ha fatto durante la sua festa più importante, la festa patronale del Nome di Maria che ogni anno vede il paese fermarsi e stringersi attorno alla Madonna portata in processione a testimonianza di una fede antica, radicata, quasi ancestrale, che ha ancora l’essenza e il significato di una volta.Quest’anno una giornata fortemente piovosa ha impedito ai giovani portatori di svolgere il compito che ogni anno si sono orgogliosamente dati, ma una chiesa gremita, i canti del Gruppo Polifonico e la presenza di don Ugo, che don Claudio Cidin ha affettuosamente voluto celebrante, hanno comunque saputo rendere mistica e indimenticabile la cerimonia religiosa.”Prendetemi per quello che sono, innanzitutto un uomo, con le sue contraddizioni, i suoi errori, le sue omissioni, ma certamente con la sua indomabile fede e il suo desiderio di trasmetterla agli altri” ha detto sostanzialmente don Bastiani, ricordando commosso il suo percorso pastorale che lo ha portato da Cervignano a Gorizia, a Cormons, e ora da trent’anni ad Aurisina e Sistiana.I ricordi si sono sommati alle riflessioni durante la sua commossa e commovente omelia. Ha invitato a essere cristiani di speranza, con nel cuore la gioia vera, quella che ci viene dal nostro riferimento fondamentale di vita a Dio. “Abbiamo scoperto che Dio è Amore? Per capirlo ci ha invitato ad essere continuamente in ricerca, a porci domande nella nostra interiorità per poterne fare esperienza personale. Di solito noi cerchiamo risposte alle varie situazioni e avvenimenti, specialmente per quelli che ci sembrano incomprensibili in un disegno di Amore. Ma, più che le risposte standard anche a livello di catechesi, è il vero incontro con Cristo Risorto che ci fa persone nuove portatrici di amore e di speranza in un mondo che sembra aver smarrito il vero senso della vita. Non possiamo solo lamentarci di fronte al male: ognuno di noi ha potenzialità di bene da valorizzare e da mettere generosamente al servizio degli altri”.I pensieri sono poi corsi ai momenti della sua vita a Capriva, manifestando la gioia di aver potuto rispondere alla chiamata del Signore, in particolare pensando alla sua infanzia quando a soli 6 anni è rimasto orfano di padre. Le persone anziane presenti sono tornate con la memoria e con commozione a quella triste situazione in cui mamma Raffaela nel 1948 rimase vedova con i suoi quattro figli, di cui i più giovani erano proprio i gemelli Ugo e Paolo. E lei, con il coraggio che viene dalla fede, con il suo instancabile impegno e inizialmente anche con il sostegno di persone sensibili, ha cresciuto i suoi figli con la gioia poi di vederne uno sacerdote.Al termine della celebrazione eucaristica la comunità caprivese ha voluto donare a don Bastiani un mosaico di Gabriella Buzzi raffigurante la Madonna a cui è dedicata la parrocchia.Infine anche il sindaco Sergon ha voluto donare una targa e portare il suo saluto a don Ugo, ricordandolo come parte fondamentale della vita anche laica e sociale del paese, ispiratore e guida del gruppo ciclistico, presidente dell’associazione calcistica, sprone ed esempio per i bambini e i ragazzi delle giovanili che ha accompagnato nel loro percorso sportivo. Non solo un sacerdote, ma anche e soprattutto un amico, una figura ben presente per i caprivesi sia nella loro spiritualità che nel loro quotidiano percorso della vita.