Pre’ Maghet: uomo, sacerdote ed educatore

Sacerdote e uomo di cultura, educatore e insegnante: sono state queste le linee guida della conferenza tenutasi nella sala parrocchiale di Brazzano per ricordare i 25 anni della scomparsa di pre’ Guido Maghet, brazzanese doc e parroco del suo paese negli ultimi anni della sua vita. A tracciare a tutto tondo la figura di Maghet sono stati don Renzo Boscarol, Ferruccio Tassin e Hans Kitzmüller. La figura del sacerdote, legato alla vita della comunità e che ha a cuore i temi della sua comunità anche sotto il profilo sociale e politico, è stata tracciata da don Boscarol, il quale ha ricordato gli anni di insegnamento di Maghet in seminario ma anche il desiderio di diventare parroco a Lucinico, di cui riteneva di averne i titoli. Non è andata così e parroco è diventato a Brazzano nell’età della pensione e lo è stato per cinque anni. Un compito che è stato assolto con grande impegno sentendosi “sacerdote friulano del suo popolo” come lo aveva definito Celso Macor e come ha ricordato Kitzmuller. “Molti brazzanesi – ha sottolineato Kitzmuller – lo ricordano con affetto, ricordano i suoi gesti, le sue parole. Sapeva parlare con tutti”.  La battaglia convinta che pre’ Guido Maghet ha portato avanti lunga la sua vita per la promozione della identità friulana in tutti i suoi aspetti, dalla lingua principalmente ma anche della cultura e della storia è stata tracciata da Tassin. Una battaglia che ha riguardato anche la Chiesa perché Maghet sosteneva la necessità di introdurre il friulano nella liturgia.La ricorrenza dell’anniversario di Maghet è stata l’occasione anche per la ristampa di “El scuviarzimi furlan” da parte della Società Filologica Friulana presenta alla serata con il vicepresidente Renzo Medeossi. “El scuviarzimi furlan” dove Maghet racconta la sua vita, la sua casa, la sua famiglia, la sua storia di uomo e prete, di insegnante. Il libro era uscito nel 1991, poche settimane dopo la sua morte e edito allora dalle Edizioni Braitan venne tradotto anche in italiano, tedesco e sloveno a testimoniare di come la cultura di Maghet fosse vasta come anche la conoscenza delle lingue.In precedenza nella parrocchiale di San Lorenzo era stata concelebrata una Messa presieduta dal parroco mons. Paolo Nutarelli.