Il ritorno a Romans di Aurelio Colonnello

Ora, finalmente, dopo tanti anni di separazione, figlio e  genitori sono ritornati nuovamente insieme, nella tomba di famiglia addossata al muro di cinta nel cimitero di Romans d’Isonzo. Nei giorni scorsi, infatti, i resti di Aurelio Colonnello (Gradisca 1886 – Milano 1973), compianto quanto illustre ex concittadino e più volte decorato combattente italiano, cavaliere di Vittorio Veneto e donatore, nel 1933, del “pilo” di Romans, sono stati deposti, assieme a quelli della moglie Elisabetta Gagliardini (1891 – 1983), accanto a quelli dei suoi genitori Stefano Colonnello e Maria Angela Simonetti, che riposano a Romans dal lontano 1943, dove la famiglia Colonnello, fine Ottocento inizi Novecento, ha gestito un negozio di chincaglierie e timbri ed una cartoleria – libreria, quale Agenzia ecclesiastica per la parte italiana della Diocesi di Gorizia. I resti di Aurelio ed Elisabetta sono stati portati a Romans, da Marco Colonnello, nipote di Aurelio, assieme ad un amico di famiglia. In verità doveva essere il vulcanico Armando Colonnello, figlio di Aurelio e papà di Marco, quasi 96 anni di età, che ha voluto e gestito questo trasferimento, a portare in paese i resti dei suoi genitori, ma all’ultimo momento non se l’è sentita di affrontare la lunga trasferta o forse ha pensato che l’emozione da superare  fosse troppo forte anche per lui. Ad accogliere Marco al suo arrivo nel cimitero di Romans, c’erano Germano Pupin, presidente del gruppo di ricerca “I Scussons”, ed un rappresentante del “Circolo Mario Fain”: i due sodalizi si stanno interessando della storia dei Colonnello e del “pilo” di Romans, che presto saranno oggetto di una pubblicazione.Presente pure il parroco don Flavio Zanetti, che ha impartito la benedizione alla cassettine di zinco contenenti i resti di Aurelio ed Elisabetta, elogiando poi l’iniziativa considerandola come un gesto di grande umanità ma importante pure sotto l’aspetto storico per la comunità di Romans.Al termine della breve cerimonia, Marco Colonnello, pure lui emozionato al cospetto della tomba dei bisnonni, che non aveva mai visitato, ha voluto raggiungere il “Monumento ai caduti per la grandezza d’Italia”, il “pilo”, opera fatta realizzare da nonno Aurelio nel 1933, oggi presente, dal 1960, nel Parco delle Rimembranza: il monumento venne inizialmente eretto nella piazza principale del paese, Piazza Vittorio Emanuele III, che cambiò così la sua denominazione. Marco ha chiesto anche notizie sulla storia del monumento, ma ha pure mostrato diverse foto del nonno Aurelio e della sua famiglia.