Gradisca: il pensiero e la preghiera per chi è oggi perseguitato

Oltre che partecipate, ricche di suggestione e di partecipazione sentita, le liturgie del Triduo pasquale nelle chiese di Gradisca sono state – grazie alle omelie – l’occasione preziosa affinché “la fede non rischi di ridursi soltanto a un programma di contorno per alcune occasioni e per alcuni giorni della vita”. Il venerdì santo con due diverse liturgie della croce a San Valeriano e a Santo Spirito e la Via Crucis conclusasi a tarda sera in Duomo con una riflessione sulle persecuzioni che ha toccato con quel “Beati noi, se troveremo la forza di fare spazio nel nostro cuore a chi ci ha fatto e ci fa soffrire; beati noi, se riusciamo a mettere con fiducia nel Crocifisso i nostri dolori inconsolabili e i nostri perché senza risposta; beati noi se condivideremo le nostre ricchezze materiali e spirituali, con i più poveri e diseredati; beati noi se non avremo paura di professare la nostra fede, sapendo che saremo derisi; beati noi se perdoneremo chi ci ha fatto e continua a farci del male”.La grande veglia pasquale è stata arricchita da un battesimo, che è stato con l’Eucaristia, la presenza palpabile della vita nuova che Cristo risorto offre a tutti, infine il giorno di Pasqua radioso non solo per la partecipazione straboccante alle Messe, ma per quel clima indefinibile che per tanti dovrebbe passare dalla nostalgia alla scelta quotidiana per il Vangelo. La sera di Pasqua si è conclusa in duomo con l’esecuzione della Missa Regalis arricchita dai tradizionali canti pasquali da parte dei Sacri Cantores Theresiani che così hanno celebrato il primo anno della loro nascita, lo scorso anno proprio a Gradisca.Saranno sempre loro che concluderanno, nella domenica ottava di Pasqua con l’animazione della Messa serale, la giornata di venerazione della Reliquia di San Giovanni Paolo II di cui riferiamo a parte.