Alla scoperta della propaganda nella Grande Guerra

Tra i tanti aspetti legati alla prima guerra mondiale c’è uno che ha avuto una parte rilevante e che ha coinvolto, più che i soldati impegnati sui vari fronti, l’opinione pubblica: si tratta della propaganda che tutti i Paesi belligeranti attuavano per centrare i propri obiettivi. Un’azione di persuasione che veniva attuata, non solo sui mass media, ma soprattutto con manifesti per convincere la gente sulla validità della guerra invitandola a sostenere le varie iniziative quali potevano essere per esempio i prestiti di guerra necessari per sostenere l’immane sforzo bellico. Di tutto questo tratta la 13.ma mostra che l’associazione Cormonese Austria inaugura venerdì 8 settembre, alle 18.30, nella sede di via Matteotti a Cormons dal titolo “Manifesti per la persuasione – La propaganda per la prima guerra mondiale” e che si potrà visitare fino al prossimo 5 novembre. La rassegna presenta copie di 130 manifesti, tratti da collezioni pubbliche e private, molti dei quali inediti per l’Italia, che raccolgono il meglio della propaganda non solo di Italia e Austria, ma anche di Cechia, Slovacchia, Francia, Australia, Canada, Polonia e Usa. Questi manifesti, spesso disegnati da famosi artisti, con semplici ma efficaci slogan che raggiungevano tutti demonizzavano il nemico per rafforzare il sostegno morale ai propri soldati. Ma la maggioranza dei manifesti puntavano a raccogliere fondi, che spesso erano prestiti di guerra, Ma gli Stati Uniti, prima dell’entrata in guerra, invitavano gli americani a raccogliere fondi da destinare a orfani di guerra austriaci. E sempre gli Usa, che per la prima utilizzarono l’immagine dello zio Sam con l’indice puntato – riproposto poi anche nella seconda mondale – propagandarono sempre una raccolta di fondi ma per raccogliere cibo da inviare in Italia. L’Austria Ungheria aveva diffuso dopo Caporetto un manifesto trilingue in cui si invitava la popolazione a raccogliere soldi per la ricostruzione di Gorizia, distrutta nell’estate del 1916 dall’artiglieria italiana durante l’assedio per la sua conquista.