Venezia ha accolto il nuovo canonico

Monsignor Michele Centomo è stato ufficialmente accolto fra le fila dei canonici del capitolo della Basilica di san Marco a Venezia quale canonico onorario durante i primi vespri della festa di San Marco Evangelista, patrono della città e delle genti venete, lunedì 24 aprile 2017. Ad accompagnarlo una folta rappresentanza di fedeli di Grado, Aquileia e Gorizia, il vicario parrocchiale don Nadir Pigato, il sacerdote gradese don Gianni Medeot, monsignor Arnaldo Greco, monsignor Pietro Bongiovanni e don Alfonso Tabolacci, questi ultimi presbiteri del Vicariato della diocesi di Roma. Alla funzione era anche presente fra Nicolò Custoza de Cattani, Cavaliere di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta. L’installazione canonicale è stata una cerimonia semplice ma densa di significato. All’inizio dei vespri, presieduti dall’Arcidiacono del Capitolo monsignor Meneguolo, che prima della celebrazione ha per sommi capi delineato la storia del capitolo, monsignor Centomo ha preso posto sotto la cattedra patriarcale (donata da Grado a Venezia) e dopo il canto del Veni Creator ha ricevuto dall’Arcidiacono e indossato le insegne proprie: il rocchetto, la mozzetta e la croce pettorale marciana. Prima di raggiungere il suo seggio negli stalli dei canonici è stato accompagnato a baciare il maestoso altare della basilica e ha scambiato il segno della pace con l’Arcidiacono e gli altri canonici presenti. Sono quindi seguiti i vespri solenni magistralmente cantati dalla cappella marciana, che fra gli altri ha anche eseguito l’inno “Pax tibi, Marce” e il Magnificat a quattro voci di Lorenzo Perosi. Dopo la preghiera comunitaria  la santa Messa solenne è stata celebrata dal novello canonico affiancato dai confratelli sacerdoti. Nell’omelia dopo aver ricordato la figura di Marco Evangelista e il suo legame con Aquileia, Grado, Venezia e i suoi abitanti ha ricordato con commozione il suo predecessore Silvano Fain, amatissimo pastore, primo parroco di Grado ad essere nominato Canonico Marciano e ad aver valorizzato questo antico legame di fede fra le due sedi. Particolarmente emozionato don Michele ha potuto scandire le antiche e e sempre nuove preci del Canone Romano sull’altare che ospita le spoglie del Santo Evangelista, giunte a Venezia nell’anno 828, ovvero l’altare maggiore della Basilica. Al termine della celebrazione eucaristica,  prima della benedizione, ha ringraziato i fedeli che lo hanno sostenuto nella sua crescita di uomo e pastore e che non mancano di fargli sentire il loro affetto e vicinanza. La serata si è conclusa in semplicità e letizia con un momento conviviale.