Quella trincea recuperata

Una positiva esperienza per i ragazzi dell’ISIS “Bassa Friulana” di Cervignano quella che si è conclusa venerdì 1 luglio scorso. Ingaggiati dalla Pro Loco di Fogliano e coadiuvati dal Gruppo Alpini di Palmanova e di San Giorgio di Nogaro, 23 studenti di terza e quarta superiore hanno lavorato per un totale di oltre ottocento ore lavorative per il recupero dell’area turistica del Monte Sei Busi. In particolare hanno avuto il compito di ripulire e rendere nuovamente visitabile la Trincea Mazzoldi, oramai ricoperta dalla vegetazione. “E’ importante trasmettere ai ragazzi la memoria” afferma Lucio Ferazzin del gruppo Alpini di Palmanova “e grazie a questo progetto abbiamo potuto farlo. Io dico ai ragazzi di ricordare quel manifesto dove il soldato urla «non dimenticateci», io dico loro «non dimenticateLI». Mi auguro che abbiamo saputo regalare loro dei valori di vita con questa esperienza fondamentale”. Ai partecipanti è stato poi consegnato un pensiero da parte di Marino Semeraro che a nome della Pro Loco ha seguito da vicino lo svolgimento delle operazioni: una pietra del carso con uno dei proiettili recuperati dagli stessi ragazzi nelle fasi di scavo. Nella consegna anche la sezione Alpini di San Giorgio ha ringraziato i volontari: il capogruppo Davide de Piante ha ribadito il suo “grazie” all’impegno con il quale “la memoria storica potrà rimanere viva”. A dare il saluto  istituzionale è stato infine il prof. Paride Cargnelutti, vicepresidente del Consiglio Regionale, che ha sottolineato il “fondamentale valore della pace”, oggi più importante della guerra in sé, e come si debba “riscoprire la complessità della nostra storia” attraverso la “chiave di guerra”. La baionetta estratta dalla rossa terra carsica non sia più, quindi, un fendente mortale ma un oggetto da chiudere in una teca quale monito. Ritrovatisi infine presso la dolina, alla presenza dell’assessore regionale Sara Vito, del preside dell’ISIS Bassa Friulana,  Aldo Durì, dall’assessore comunale di S. Pier, Marta Lollis, e dall’amministratore della Pro Loco Franco Visintin è stato consegnato ad ognuno dei partecipanti un ricordo simbolico: il cappello, a visiera, dell’Associazione Nazionale Alpini. Prima dell’ammainabandiera, che ha simbolicamente concluso ogni attività, il prof. Durì ha voluto ricordare come tutti i ragazzi presenti fossero dei volontari che di propria spontanea volontà hanno voluto mettersi in gioco. “Da preside è una delle esperienze migliori che mi siano capitate”, ha concluso Durì, che ha puntualizzato come questo progetto abbia dimostrato che la “scuola non è solo studio ma anche scuola di vita, scuola di valori”. Ammainato il tricolore e cantato l’Inno d’Italia i ragazzi sono ritornati a casa, ma la stanchezza è valsa degli insegnamenti che non hanno prezzo.Concluso dunque il primo turno, dal 27 giugno al 1 luglio, di questa positiva esperienza toccherà ad altri volenterosi giovani rendersi protagonisti di un nuovo pezzo di storia recuperato nell’ultima settimana di agosto e nella prima di settembre.