Nuove generazioni costruttrici di pace

Benedetto XV, nel tentativo di fermare il conflitto della prima guerra mondiale e indurre i capi delle potenze belligeranti a riunirsi attorno ad un tavolo di pace, inviò loro una lettera che viene comunemente ricordata per aver definito la guerra come una “inutile strage” e come “suicidio dell’Europa civile”. Severe parole che l’allora Sommo Pontefice indirizzò ai potenti delle nazioni europee senza peraltro essere ascoltato. Ora nella giornata della commemorazione del 4 novembre ci si ritrova a rievocare questi tragici fatti, e come ha ricordato don Federico Basso ci si esorta a non ripetere questi “errori della storia”, un monito che il parroco ha rivolto soprattutto ai ragazzi della scuola primaria “Don Bosco” e della secondaria di primo grado “Achille Venier” accorsi assieme alle loro insegnanti, conscio che nelle nuove generazioni deve essere impiantato il seme del sentimento della convivenza e dell’importanza eccelsa della pace. Molte persone hanno seguito il corteo che si è snodato partendo dal sagrato della chiesa dedicata a Sant’Ulderico fino alla Cappella di San Nicolò (situata al centro del Parco della Rimembranza che ricorda i caduti di tutte le guerre), alla presenza dei rappresentanti delle diverse armi: carabinieri, avieri, bersaglieri, marinai, alpini, oltre che delle autorità con il sindaco Roberto Festa, il maresciallo dei carabinieri Gianluca Mondì, il comandante della polizia urbana di Palmanova Paola Trinco. Durante la Santa Messa animata dal coro “Amans de Vilote” il parroco don Federico, nel suo discorso rivolto sopratutto ai giovani studenti, ha ribadito l’importanza di partire dal basso per costruire le fondamenta di una pace duratura, iniziando dalla scuola, dall’esempio nella comunità e nella famiglia e ricordando i terribili effetti delle guerre anche nella nostra storia locale, uno sguardo al passato non tanto lontano per dire “Mai Più la Guerra”. Il sindaco Roberto Festa ha voluto fermare l’attenzione dei presenti sull’importanza della presenza alla cerimonia di cittadini di quattro generazioni, di cui una ha patito gli orrori della guerra mentre le altre che hanno vissuto in una società nuova, nata dopo quel terribile evento, devono comprendere appieno cosa questo è stato e impegnarsi a rafforzare il concetto di pace nel nostro pensiero e costruire veramente “un mondo di pace”, non una sola enunciazione, non un’ utopia,  ma un sentire profondo che con l’impegno di tutti, costante e determinato, può essere conseguito. Alla fine sono stati letti i nomi, al rintocco della campana, di trenta caduti della grande guerra e con un gesto commovente il Sindaco e il presidente dell’Associazione Carabinieri in congedo Vittorio Giglio hanno consegnato medaglie ricordo ai congiunti di sette caduti della Grande Guerra: caporale Giuseppe Del Torto, carabiniere Luigi Pecchi, fanti Oreste Dall’Aglio, Luigi Laconte, Carlo Banella, Giovanni del Rosario, Gennaro Iavicoli. Pochi minuti dopo si è tenuta a Joannis una cerimonia analoga.