La crisi è prima di tutto di ordine morale

La Parola del Signore Gesù, autorevole per i cristiani per se stessa e testimoniata fino al martirio dei nostri santi Patroni Ermagora e Fortunato, che la Comunità Graisana prende come modelli, ci indica la sconfinata fiducia di Dio nella nostra umanità, che uniti a Cristo, possiamo amare come Dio stesso ama, dove il vocabolo amore significa attrazione irresistibile.L’essere cristiano e l’essere cittadino nella medesima persona sta a rendere pari dignità all’essere membro del cielo e della terra e questo binomio ci invita a prendere sul serio anche operativamente la duplice ed unitaria vocazione. Si arriva in cielo impegnandosi e lavorando onestamente ed ogni giorno su questa terra. Da qui scaturisce il dovere morale di volersi bene tra noi, coltivando in noi gli stessi sentimenti di Cristo, che Paolo indica ai Filippesi “non fate nulla per invidia o per vanto, ma ciascuno con grande umiltà, stimando gli altri migliori di voi. Badate agli interessi di tutti e non soltanto ai vostri” (Fil. 2,3).Graisani duti fin dal mio arrivo mi ha colpito la frase che nel 1965 è stata posta nell’aula del consiglio cittadino, scritta da Sallustio nel 60 a.C. “nella concordia le piccole cose crescono, con la discordia anche le più grandi vanno in rovina”. Questo traguardo lo stiamo raggiungendo dopo cinquant’anni oppure stiamo deviando dalla rotta di navigazione? La nostra Fidelis Communitas Gradi oltre a scriverla sul muro, l’abbiamo profondamente nella nostra mente, nel nostro cuore e nel nostro agire quotidiano? Pongo queste due domande verifica a duti i graisani, credenti cristiani e non, perché desidero richiamare i tanti segni di benevolenza del Signore verso questa nostra isola:- Ci ha affidato anzitutto una meravigliosa laguna, ricca di flora e di fauna, splendida e fragile; che richiede rispetto e protezione. – Un patrimonio storico, artistico paleocristiano, che unitamente alla laguna è unico, che dobbiamo conoscere, amare, parlarne per meglio custodirlo e trasmetterlo alle giovani generazioni, pur sempre sensibili alla bellezza.- L’educazione dei giovani ci chiede anzitutto, specie oggi era delle comunicazioni virtuali ed immediate e di tante solitudini, anzi esige ascolto da parte degli adulti, la nostra attenzione amorevole, che non consiste nel dare tante cose, ma momenti di vita assieme ed aiutare le varie generazioni a comprendersi e comprendere le direttrici del futuro di Grado, oltre che riformulare costantemente il bene comune, cioè di tutti, ma non solo per il nostro oggi, ma anche in proiezione del domani.- Ricordiamoci a vicenda che questa nostra città è a misura umana, senza barriere, dove facilmente ci si conosce, ci si aiuta e con il suo patrimonio delle sue nobili tradizioni canore, poetiche, artistiche, sono le caratteristiche vincenti ed attraenti per l’ospitalità, che potrebbe coprire l’intero anno, superando la stagionalità, non sempre costruttiva ed educativa.- La ricchezza di risorse umane impiegate nelle forme di volontariato, dalle sfaccettature più diverse, e che tentano sempre più spesso di collaborare nelle circostanze delle varie manifestazioni cittadine.Negli ultimi mesi ritengo che la parola maggiormente ricorrente sulla bocca della maggior parte della gente sia “crisi”, ma sta alla nostra saggezza non metterci a piangere e rimanere inermi, ma rassicurati da quanto abbiamo, saper riprendere quota. La crisi prima di essere di ordine economico è di ordine morale, la società in genere ha perso in umanità, spesso siamo burocraticamente perfetti, ma privi di rapporti umani e personalizzati, e fortunatamente Grado sfugge a questa catalogazione, anche se tante situazioni devono trovare degna soluzione, come ad esempio la riapertura dell’Ospizio Marino e speriamo quanto prima trovino realizzazione le nuove Terme Marine, ma permettetemi  di ripetere che soltanto uniti, pur con confronto vivace, ma rispettoso, Grado saprà superare questo momento di bassa tensione.La fede cristiana, la Parola del Signore ha sostenuto Grado nei secoli di povertà, come nello splendore di rinomata località turistica, e la Comunità cristiana ha notevolmente contribuito e contribuisce allo sviluppo e alla crescita, offrendo il meglio di se stessa.I santi nostri Patroni Ermagora e Fortunato ci aiutino a riflettere, illuminino le nostre menti, e ci aiutino a comprendere le nostre responsabilità dinanzi alla storia futura della nostra città e dinanzi al Giudice Eterno, il quale ci ha elargito abbondanti talenti di ambiente naturale, artistico-storico ed umano, e ci domanderà come abbiamo saputo farli fruttare per il bene di tutta la nostra Comunità e a favore delle nuove generazioni.In nome de Dio avanti, alla nostra barca graisana, docili alla fatica per il bene comune.