Il ponte pedonale intitolato a Egidio Bullesi

Un atto solenne della comunità gradese, civile e religioso insieme, completa la celebrazione del novantesimo dalla morte di Egidio Bullesi, l’eroico testimone istriano di fede fra i marinai e i cantierini i cui resti riposano da 45 anni nell’isola francescana di Barbana e la cui causa di beatificazione è seguita dai frati, ai quali tutta la città vuole esternare rinnovata amicizia. Dopo il solenne ricordo del transito lo scorso 25 aprile in santuario, l’Amministrazione comunale, per le convinzioni del sindaco Dario Raugna, ha deliberato di intitolare al giovane – morto nella sua città, Pola, nel 1929 e ora “ospite” santo della città – il ponte pedonale che collega le rive alla Schiusa, sotto il quale transitano i navigli diretti all’isola e perciò anche all’urna del venerabile.La cerimonia d’intitolazione si tiene sabato 24 agosto, anniversario della nascita di Egidio, e vede la significativa presenza, oltre che di associazioni, cittadini e ospiti dell’isola d’oro, di un gruppo di pellegrini da Pola, i quali restituiscono la visita compiuta ai luoghi natali del Bullesi il 26 aprile da devoti e gradesi, esuli istriani in particolare. Essi erano stati allora ricevuti in duomo e dalla Comunità degli Italiani, contribuendo così a ristabilire, dopo le vicende del passato e nel nome di un forte fautore di pace (Egidio visse intensamente come terziario la spiritualità di Francesco d’Assisi), un “ponte” ideale di qua e di là di quello che era stato nel Novecento un confine drammatico. L’appuntamento al finora detto “ponte bianco” è alle ore 9.45 con il ritrovo di autorità e partecipanti, fra i quali giunge da Roma il postulatore generale delle cause dei santi dell’Ordine dei Frati Minori padre Giovangiuseppe Califano. Previsti la scopertura della tabella indicativa da parte del primo cittadino e il suo discorso, la benedizione al ponte e l’esecuzione dell’inno a Egidio a cura della corale ospite di Pordenone. Questa animerà la celebrazione che seguirà sull’isola della laguna con l’omaggio della città di Grado all’urna del Bullesi nella cappella dell’Apparizione. Alla messa in programma a Barbana presenzieranno i collaboratori del Centro Bullesi riuniti con il postulatore in comitato che si prefigge il rilancio della causa del venerabile giovane. Espressione di questo rinnovato fervore è la mostra fotografica su Egidio (nella foto) che verrà nell’occasione aperta ed è stata pensata in Istria da mons. Marijan Jeleni? parroco di Dignano (visitabile fino al 15 settembre). Altri momenti ancora intendono promuovere in quest’anno 90° la conoscenza, l’amore e la preghiera a Egidio: domenica 1° settembre, giorno suo onomastico, alle ore 18.30, una messa solenne sarà presieduta a Trieste dall’arcivescovo Giampaolo Crepaldi nel Tempio mariano di Monte Grisa che conserva gli altari dei santi di Istria, Fiume e Dalmazia. Alle loro immagini si aggiungerà quella del venerabile nostro donata dall’Associazione Italiani di Pola e Istria-Libero Comune di Pola in esilio (vedi foto) insieme al rettore di Barbana fra Stefano Gallinaro, presenti esponenti delle associazioni di esuli: fra essi la goriziana/polese Maria Rita Cosliani, animatrice delle iniziative di questo 90° egidiano. La causa di Egidio fu introdotta a Trieste da mons. Antonio Santin, già padre spirituale del giovane Bullesi a Pola, il quale permise la traslazione dei resti a Barbana nel 1974: la statua dell’arcivescovo guarda ora all’Istria dalla spianata sul golfo di Trieste adiacente il tempio, come Egidio pure guarda alla sua terra da Grado, collegata all’Istria dallo stesso mare e da un sentire culturale molto vicino.