“Ho impiegato tutte le mie forze per amare il Signore”

Egli si stava incamminando sempre più sulla via della perfezione evangelica e avrebbe fatto certamente le scelte “radicali” alle quali queste righe preludono. Egidio scrive (a padre Tito Castagna, francescano): “Ho impegnato tutte le mie forze per amare sempre più il Signore; ho corrisposto alle Sue grazie nel modo più assoluto; ho resistito fortemente e completamente a tutte le tentazioni ed insidie.Da questo un progredimento meraviglioso nella virtù, una formazione del carattere e dello spirito alla vera vita cristiana, una fede ed un fervore sempre crescente, una confidenza sconfinata fino all’abbandono completo alla volontà del Signore, una vita interiore vissuta nell’amore ardente a Gesù Cristo ed un amore tenero e filiale alla Madonna; un animo tutto disposto all’apostolato” (10 luglio 1926).Egidio – possiamo ben dirlo – ha “dipinto”, con le espressioni citate, il consacrato a Dio che siamo tutti invitati da papa Francesco a considerare di più in quest’anno di attenzione verso i carismi a mezzo dei quali lo Spirito di Dio ha “lavorato” e “lavora” per il bene della Chiesa e dell’umanità servendosi di persone, a volte fragili, ma innamorate di Gesù fino a seguirlo umile, povero, casto, obbediente al Padre.Sull’isola di Barbana, custodi diuturni del santuario della Madonna della laguna di Grado, questi consacrati con tutto loro stessi sono i cari frati minori di San Francesco: a essi va l’apprezzamento di tanti devoti e pellegrini, e della Chiesa diocesana di Gorizia, per quello che sono e fanno (molto!) in un luogo – isola per l’appunto – in cui non è facile vivere.E’ la vocazione alla preghiera e al ritiro, sostenuta dall’”essenziale” della fraternità, a rendere possibile ai frati lo stare a Barbana, 24 ore su 24, anche quando il “generale inverno” interdisce il flusso dei visitatori oppure calano le ombre della sera e a “parlare” resta il silenzio e il canto di qualche gabbiano.Il ricordo del cuore pieno di fede e amore alla vita francescana del venerabile terziario Egidio si mescola dunque quest’anno all’ammirazione per quanti hanno seguito il Poverello e lo stanno amando nel “ritiro” di Barbana, non più giovani la maggior parte, con sempre piena disponibilità ad accogliere i fratelli pellegrini alla cerca di parole di verità e riconciliazione e della compagnia di Dio mediata da Maria e dai santi: Egidio compreso, anzi cercato, al leggere le espressioni spontanee che in tanti lasciano presso la cappella dei suoi resti.Tutti i devoti – insieme ai terziari e agli aderenti alle aggregazioni laicali nelle quali lui espresse il suo animo religioso nella carità – sono attesi sabato 25 aprile in santuario di Barbana per la concelebrazione alle ore 11 che sarà presieduta dal vescovo Alfredo Magarotto, emerito di Vittorio Veneto ed estimatore del carisma francescano, a 86 anni dal Transito di una eterna “promessa” della vita consacrata: il venerabile Egidio Bullesi.