Ermagora e Fortunato, apostoli di un nuovo modello di comunità

Grado, come ogni anno ha festeggiato solennemente martedì scorso i suoi patroni, i Sant’Ermagora e Fortunato. La santa messa è stata oncelebrata da mons. Armando Zorzin e dal vicario parrocchiale don Nadir Pigato ed è stata accompagnata dal coro “Santa Cecilia” diretto dal maestro Annello Boemo. Mons. Zorzin nell’omelia ha ricordato quanto dice il Vangelo di Giovanni: Gesù, profondo conoscitore dell’animo umano afferma “se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. L’impero romano così tollerante in materia religiosa tanto da costruire il Pantheon, perché si sentiva minacciato dal cristianesimo? Gesù Cristo, il volto di Dio fattosi uomo, rivela attraverso la preghiera del Padre nostro un trinomio, che disturba ogni potere: Fraternità, Uguaglianza e Libertà. Ermagora e Fortunato, fedeli a Cristo, e apostoli di un nuovo modello di comunità, vengono condannati a morte, come nemici del culto imperiale e di turbamento della società piramidale, fondata sullo sfruttamento degli schiavi. Questo stile di avversità al cristianesimo accompagna tutta la storia della Chiesa, sia in forme violente anche ai giorni nostri che in forme di emarginazione culturale. Ma questo non fa demordere la testimonianza cristiana di collaborare al bene della società con la quale convive e di offrire speranza.L’arciprete ha richiamato all’attenzione di tutti i presenti proprio i semi di speranza, prendendo spunto dall’ammiraglia “Stella del Mare”, che quest’anno per la prima volta ha trasportato un gruppo di persone a porgere l’omaggio floreale alla Madonna della Bricola. L’imbarcazione aveva a bordo i componenti della banda civica (fra cui alcuni giovanissimi), i nuovi amministratori comunali e bambini dell’asilo. La Stella del Mare profumava di futuro; diverse associazioni di volontariato, che meritano di essere maggiormente conosciute e di aver maggiore adesione, pur nel rispetto della specificità culturale, sportiva, di valorizzazione del territorio, di sensibilità verso coloro che necessitano di aiuto, di impegno educativo, si stanno unendo per le varie circostanze significative ed assicurare il meglio alle manifestazioni cittadine; gli ospiti della nostra Casa Serena ricevono costantemente visite sia dei parenti che dai componenti di diverse associazioni, che sanno rendere il tempo ricreativo; un gruppo di persone cura gratuitamente il decoro delle chiese dell’isola e permette che la basilica di Sant’Eufemia possa ospitare la stagione dei concerti particolarmente durante il periodo estivo; senza dimenticare i non calcolabili gesti personali e di famiglia di condivisione e solidarietà o per parentela o per buon vicinato vengono quotidianamente compiuti… Sono questi alcuni punti forza sui quali Grado può contare e può offrire alle pubbliche istituzioni per garantire anche nei momenti di crisi valoriale o di altro genere, credenziali assicurative anzitutto di benessere al cuore umano, che sa così di poter contare su persone amiche e vivere fraternamente. “Come comunità cristiana di Grado continuiamo – ha concluso il parroco – a pregare i Santi Patroni perchè ci aiutino a non far distinzione di persone per credo religioso o politico ed a tenere sempre presente che “assieme si può tanto” unendoci per il bene della città: i santi martiri benedicano quanti sanno generosamente spendersi per il bene degli altri. Questa nostra Basilica, ubicata al centro di Grado, sia anche al centro della nostra attenzione, essa è la casa di Dio e casa di tutti noi, prendendo esempio della diversità delle sue colonne portanti, anche noi nella nostra diversità uniamoci per costruire il nostro futuro”. Prima della benedizione finale mons. Zorzin ha indicato, secondo tradizione, il nome di una persona che alla Comunità dedica il suo tempo prezioso: la scelta quest’anno è caduta su Virgilio Tognon che da molto tempo ormai si offre come  volontario per servire la basilica di Sant’Eufemia e la comunità cristiana di Grado assolvendo con dedizione, costanza e amabilità silenziosa diverse mansioni. Come Ministro straordinario dell’Eucaristia, infatti, sa accostare e visitare diverse persone ammalate o anziane a domicilio oltre al servizio festivo in chiesa unendo a ciò la cura zelante degli arredi della sacrestia e la vigilanza discreta e precisa nei concerti in basilica durante la stagione estiva. Quindi con apprezzamento e stima da parte dell’intera Comunità ecclesiale e cittadina gli è stata consegnata “la cjave de San Piero 2016”. Al termine della celebrazione liturgica è stata data la parola al neo sindaco Dario Raugna che ha approfittato di questo importante appuntamento per lanciare un appello alla comunità ricordando che Grado può vantare un ambiente naturale invidiabile, una storia unica, una parlata speciale, espressioni artistiche eccellenti nella lingua, nella pittura e nella musica: doni che dovrebbero far emergere un sentimento di orgoglio in ogni isolano. Il primo cittadino ha, infine, ringraziato mons. Zorzin per le belle espressioni con le quali ha saputo fare assaporare a tutti i presenti un profumo di futuro e speranza, fatto di altruismo, di disponibilità verso gli altri, di solidarietà e di gratuità, valori insiti nella nostra cultura cristiana, bene espressi dai santi patroni Ermagora e Fortunato.