Dorino Rossi, mezzo secolo di musica

Le cantorie di chiesa erano il vanto dei paesi, l’organo il naturale complemento.A San Vito al Torre, c’era gente di rango, perfino compositori, come Antonio Chiaruttini (1872-1936 ), un canto al giorno nel mese di maggio, tra i quali “Suspîr da l’anime”, poi musicato anche da mons. Oreste Rosso. Gli organisti venivano di fuori: il ben conosciuto Giuseppe Schiff, di Chiopris, o Valerio Gon di Jalmicco.Per Dorino Rossi, la musica è stata una vocazione, sostenuta da talento naturale, studio, orgoglio paterno (il padre, Guglielmo, era stato per qualche anno in seminario). Appena in età di apprendere, è mandato ad Aiello dall’organista Egidio Bearzot (più conosciuto per essere stato padre dell’allenatore di calcio Enzo, che per il suo meritorio compito di organista di qua e di là del confine, prima della grande guerra). Il padre Guglielmo non si accontenta del locale: vende due vacche per comprargli un pianoforte verticale Klingmann, e manda Dorino a scuola di organo da mons. Giovanni Pigani, organista della metropolitana di Udine. Paga in natura: latte, qualche oca, “robe purzine” e prodotti della terra, più preziosi dei soldi,in quegli anni di guerra. La guerra lo prende poco più che ragazzo e viene arruolato a forza dai Tedeschi nella Lanschutz. La musica lo salva: un maresciallo tedesco, amante delle note, gli dà un permesso e lui sparisce dai nonni a Santa Maria la Longa. Cessato il rumore delle armi, in duo con Desiderio Menon (direzione del coro), va avanti per decenni sulla cantoria, puntuale alle prove e a ogni appuntamento, nell’allora ricco calendario musicale in chiesa. Non è che facesse un lavoro leggero: campagna, allevamento del bestiame, ma anche tanta passione per la musica, fin che seppe di potercela fare, così, nel 2000, gli fecero festa e lui lasciò. Era un uomo affabile, dalla voce tenorile virata al baritono, che amava la storia e conosceva le vicende del paese sull’onda della tradizione orale.Non solo alla figlia e al figlio, ma anche a chi lo ha conosciuto, lascia un ricordo di persona cordiale, capace, piena di dignità, che ha speso molta parte della vita per il paese, guidato dalla passione per la musica.