Aiello: Epifania solidale ma rocambolesca a causa dei soliti ignoti

Epifania uguale manifestazione di Gesù nella sua essenza divina. Aiello, allora, il 6 gennaio scorso, si è preparato ad accogliere al meglio il figlio di Dio, organizzando una giornata pregna di momenti di notevole significato.Dopo la solenne celebrazione della liturgia mattutina, con l’annuncio del giorno di Pasqua, proclamato da un don Federico in paramenti lucenti, dall’alto del vecchio pulpito adorno di fiori, nel pomeriggio si è svolta la tradizionale funzione in chiesa, con la benedizione dei fanciulli (alcuni dei quali, per altro, hanno impersonato i Magi in arrivo a Betlemme, con il loro “trittico” di doni, mentre altri hanno portato a spalla l’antico simulacro del Bambinello, sfilando in processione lungo la navata centrale ed attorno alle file dei banchi che riunivano i fedeli).Si è poi proceduto, nelle sale della cjasa dal muini, all’estrazione della ventina di numeri vincenti della lotteria missionaria, immancabile appuntamento annuale per la raccolta di offerte a favore della Santa Infanzia. Al termine, ai piedi della statua del San Giovanni Nepomuceno, si è radunato un capannello di persone, pronte a percorrere le strade paesane, dando vita alla Lucciolata a sostegno della Via di Natale. Il corteo si è portato, quindi, sino all’area del ricreatorio, dove gli animatori del gruppo parrocchiale avevano predisposto il consueto falò, completato, questa volta però, dall’eccentrico fantoccio baffuto di un corpulento befano. Sotto al portico della canonica si sono distribuiti i premi corrispondenti ai biglietti fortunati di una seconda lotteria, il cui ricavato sarebbe andato a beneficio dell’hospice afferente al Cro di Aviano. Intrattenimento, goliardia, bevande calde invernali, minestrone ed una gigantesca crostolata hanno solleticato la gola dei numerosi presenti di ogni età, che dovevano deliziare il palato ed addolcirsi la serata, dopo aver tratto auspici poco rincuoranti circa la direzione presa dal fumo della kabossa, il quale, stando al detto legato alle secolari pratiche divinatorie contadine, non lasciava presagire ad un’annata prospera e contraddistinta dall’attesa di un raccolto abbondante: “fum viars soreli a mont; cjapâ al sac e vâ pal mont”.In realtà, purtroppo, a turbare sin da subito l’altrimenti bel pomeriggio di festosa condivisione, si è verificato un fatto davvero increscioso, ossia il furto di alcuni mazzi di chiavi che il parroco aveva appoggiato tra gli effetti personali in sagrestia, in fase di vestizione, prima di presiedere il rito in chiesa con i bimbi e parecchie loro famiglie. L’illecita sottrazione delle chiavi di auto, abitazione e sacro edificio aiellese ha creato non poco sbigottimento, amarezza, incredulità e scompiglio: si è inizialmente ipotizzato trattarsi di una piccola bravata, di uno scherzo ma, nell’arco di alcuni minuti soltanto, si è realizzato che l’intrusione è stata opera, invece, di un malintenzionato, poiché erano stati effettivamente notati degli individui potenzialmente sospetti aggirarsi nei pressi del sagrato.La comunità, allora, si è unita ed attivata, profusa in ricerche ed indagini, subitamente impegnata nell’assunzione di provvedimenti a tutela di quelli che avrebbero potuto costituire obiettivi per un tentativo di colpo da parte dei malviventi, tuttavia non ogni precauzione è servita, poiché la visita dei ladri nello studio di don Basso (sebbene allarmato) è comunque avvenuta, forse già in concomitanza con l’attuazione stessa della Lucciolata, quando gli occhi della popolazione non erano già puntati, cioè, su via Marconi e l’attenzione era piuttosto catalizzata altrove.Per soffermarsi anzitutto sugli aspetti positivi e rasserenare così gli animi, fortunatamente il bottino della ruberia perpetrata non è stato troppo cospicuo.