Voler diventare come Dio: l’eterna seduzione umana
In aumento le richieste di ricovero alla Casa di cura "Pineta del Carso" per l’accompagnamento del fine vita (anche fra i giovani) e le riabilitazioni ortopediche

Come da tradizione, anche quest’anno l’Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli ha fatto visita alla Casa di Cura Pineta del Carso che si trova nel Comune di Duino Aurisina ed è immersa nel verde in un’ampia pineta e circondata da giardini.
Lì ha incontrato il personale della direzione e dell’Hospice e alcuni ammalati. Con i presenti, l’Arcivescovo si è intrattenuto con dialogo sereno, informandosi sull’andamento della Casa: è stato evidenziato che sono sempre maggiori le richieste di ricovero per l’accompagnamento del fine vita (diversi anche i giovani) e per le riabilitazioni ortopediche anche in considerazione del fatto che il numero di anziani è in netta crescita.
Poi, in una delle palestre della Casa di Cura, il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica, concelebrata da don Mirko, dal cappellano delle case di cura e direttore ufficio diocesano di Pastorale della Salute e da don Carlo Bolcina, parroco di Aurisina.
L’Arcivescovo, interpretando le letture, partendo dalla Genesi, ha rilevato che il voler diventare "come Dio" è l’eterna seduzione umana. E’ Dio, con la Sua Parola, che ci dà la capacità di discernere il bene e il male e ci responsabilizza a vivere in armonia con Lui.
Poi commentando il Vangelo, ha ricordato che la guarigione del sordomuto ci rivela ancora una volta la potenza di Gesù: Egli ci apre al dialogo con Dio e con gli altri, e questa è la strada della salvezza. Gesù ci responsabilizza a relazioni di fraternità, di prossimità, che aiutano a superare anche la sofferenza per rendere più lieve il cammino.
La celebrazione è stata preparata da Pasquale Monet che da tanti anni opera nella struttura, collaborando per tutta la parte spirituale ed è stata animata dal coro parrocchiale di Sistiana.