“Vivere in questo mondo con sobrietà, giustizia e pietà”

Quando lo scorso 1° settembre papa Francesco ha dato avvio al cosiddetto “tempo del creato”, ha invitato la Chiesa di tutta Italia a riflettere su nuovi stili di vita che tengano maggiormente conto dell’ambiente in cui ci troviamo, indicando come punto di riferimento un versetto della lettera a Tito: “vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà.” (Tt 2,12)Proprio a partire da queste tre parole, su invito di don Renzo e di don Mirko, i gruppi dei cresimandi e degli scout hanno coinvolto la comunità di Ronchi dei Legionari in una serie di attività e proposte, dal conoscere meglio santa Chiara e san Francesco, ad impegnarsi in concretissime operazioni di pulizia degli ambienti, fino alla composizione di eleganti decorazioni floreali nelle chiese. Accompagnati da vicino dai loro capi poi, gli scout hanno riservato un’ulteriore attenzione alle tre parole-tema suggerite dal papa, condividendo all’inizio di ogni messa le loro meditazioni su di esse e di cui qui riportiamo un riassunto ragionato.

SobrietàLa sobrietà a cui fa riferimento la lettera di Tito è una caratteristica o un atteggiamento di chi, letteralmente, vive con un pensiero sano, bilanciato cioè sull’armonia stessa con cui Dio crea continuamente il cosmo.La sobrietà e la semplicità che possiamo contemplare quotidianamente nei “gigli del campo” o “negli uccelli del cielo” (Mt 6,26.28) e che si fermò a contemplare Gesù stesso, possono e devono essere sempre di più anche stili del nostro modo di stare al mondo.

GiustiziaSe intesa in senso classico, la giustizia è una virtù che si basa sul principio di riconoscere a ciascuno i diritti, le proprietà e i doveri che gli spettano. Ampliata dal senso che ne da la Scrittura, la giustizia riguarda anche e soprattutto il modo con cui gli uomini si relazionano con il creato, il giardino di Dio; i profeti, araldi e promotori di questa giustizia, ne denunciano apertamente la mancanza negli uomini e gli esiti catastrofici che ne derivano: “per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue insieme con gli animali della terra e con gli uccelli del cielo; perfino i pesci del mare periranno.” (Os 4,3)

Pietà La pietà è, da sempre, l’atteggiamento di riverenza che l’uomo religioso è chiamato ad avere nei confronti della divinità; per i cristiani però questo affetto non può limitarsi a Dio solo, deve estendersi anche agli esseri viventi, umani ed animali insieme, poiché sono portati a riconoscere che “Dio ha creato tutte le cose, per la sua volontà furono create e sussistono.” (Ap 4,11)Alla luce di queste tre direttive quindi, i più giovani ci hanno dimostrato che se attingiamo all’immenso patrimonio culturale che ci precede, saremo prima di tutto in grado di cogliere le opportunità che Dio immette nella nostra storia, e secondariamente di affrontare tutte le sfide di accrescimento che ci riserva il futuro, anche quando queste abbiano una portata globale e si travestano sotto il manto dell’invincibilità.