Vivere alla scuola della Misericordia

“Le tue  misericordie o Signore, vogliamo cantare in eterno!” (Sal 89,2) questo è lo spirito che ha permeato il Primo Congresso Mondiale sulla Divina Misericordia voluto da Papa Benedetto XVI nel 2008 e questo stesso spirito ha sostenuto la comunità di San Canzian d’Isonzo con il suo parroco, don Alessandro Biasin, domenica 23 aprile, prima dopo Pasqua, nella celebrazione della  Domenica della Divina Misericordia, istituita ufficialmente da Giovanni Paolo II nel 1992 e da lui fissata per tutta la Chiesa nel giorno che era conosciuto anche come “Domenica in albis”. La scelta di questo giorno ha un profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia. La festa, preceduta dalla novena, rappresenta inoltre la più importante forma di devozione alla Divina Misericordia il cui mistero, è stato percorso, sperimentato e vissuto da San Giovanni Paolo II, plasmando la sua vita di uomo, sacerdote, Vescovo e Papa, facendo di lui un testimone unico. Dal 1 maggio 2011, giorno della beatificazione del papa polacco, la chiesa martiriale di San Canzian, venne arricchita con la cappella dedicata alla Divina Misericordia. In quell’occasione, al termine della celebrazione eucaristica, venne collocato ed esposto alla pubblica venerazione dei fedeli il quadro con l’immagine di Gesù Misericordioso. La scelta di realizzare questo piccolo oratorio all’interno della chiesa è stata coraggiosamente sostenuta dal suo pastore dopo aver ascoltato il popolo di Dio e aver presentato l’idea al discernimento e alla valutazione dell’allora Arcivescovo diocesano Mons. Dino De Antoni. Il 4 dicembre dello stesso anno, con un atto liturgico solenne, lo stesso Arcivescovo consacrava la Cappellina, riconoscendone e confermando la validità del luogo di culto e del messaggio spirituale che da essa si diffondeva: veniva accesa una scintilla della grazia di Dio per trasmettere a tutti coloro che ne avrebbero avuto bisogno questa carezza della Misericordia. In questa Cappellina ha sostato in preghiera, assieme al Vescovo Emerito, anche l’attuale Arcivescovo, Mons. Carlo Roberto Maria Redaelli il 30 ottobre scorso, nel giorno della celebrazione di riapertura al culto della chiesa di S. Canzian, dopo i lavori di restauro.Entrando nella piccola cappella, si rimane subito colpiti dal grande quadro che ritrae Gesù Misericordioso. Dal suo cuore escono due raggi, il sangue e l’acqua, simboli dei sacramenti che fanno la Chiesa: l’Eucaristia, il Battesimo e la Riconciliazione. Una piccola teca d’argento contiene un frammento della veste talare di San Giovanni Paolo II – donata dalle monache carmelitane che vivono nella Città del Vaticano – e di fronte, spaziando con lo sguardo, la fotografia di Santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina Misericordia. Anche un’icona della Madonna “Signora di tutti i popoli”, che ha avuto tra le sue braccia la Misericordia di Dio fatta uomo, trova posto in quel luogo per intercedere per noi,  incoraggiandoci a chiedere sempre il dono della riconciliazione, della pace e dell’unione di tutti i popoli. Da quel lontano giorno di maggio, ogni prima domenica del mese, alle ore 15, nell’Ora della Misericordia, don Alessandro presiede la recita della Coroncina, una preghiera comunitaria nella quale viene offerta al Padre tutta la persona di Gesù, la sua divinità e la sua umanità per mezzo del suo Corpo, Sangue e anima in espiazione dei peccati personali e del mondo. E’ un tempo di preghiera durante il quale il sacerdote, traendo lo spunto da alcuni brani del “Diario di Santa Faustina Kowalska”, presenta anche delle brevi catechesi per conoscere ed approfondire sotto vari punti di vista – biblico, teologico, spirituale, magisteriale e pastorale – il tema della Misericordia. L’Anno del Giubileo Straordinario della Misericordia voluto e indetto da papa Francesco nell’appena trascorso 2016 è stata una grande conferma circa volontà della Chiesa di meditare e riflettere sul “Misericordiae Vultus”, il Volto di Dio, pregandolo di mostrarci la Sua Misericordia amandoci in maniera inconcepibile. E’ la chiave di volta della vita di fede, è la resurrezione di Gesù visibile a tutti. Un dono ma anche una responsabilità, quella di vivere alla scuola della Misericordia confidando completamente in Dio Padre per mezzo di Gesù, aprendo il cuore alla speranza di essere amati sempre, nonostante i limiti del nostro peccato, testimoniandola concretamente ogni giorno della nostra vita con la carità verso il prossimo: essere misericordiosi per essere davvero umani, per riumanizzare ciò che si è disumanizzato.