Vermegliano: storia, arte, poesia e vino

“Non un mosaico comune, ma un richiamo alla vigna intera con le sue suggestioni, i suoi ricordi e i suoi profumi”. E’ stata presentata così da Amerigo Visintini l’opera d’arte realizzata da Elisa Brotto. Nelle scorse settimane è stato inaugurato il mosaico della vigna, realizzato presso l’Azienda Vitivinicola Brotto di Vermegliano, con l’accompagnamento musicale del trio “amici della musica” e con la presenza del Circolo Acli di Ronchi dei Legionari , che ha organizzato l’evento. All’inaugurazione era presente anche l’Associazione Culturale “Domus Nostra”, i giovani artisti del gruppo “Mosaiko Ceramika”, con il patroncino della Pro Loco di Ronchi dei Legionari e la fondazione “Cassa di Risparmio” di Gorizia, che ha finanziato il mosaico di Elisa Brotto. “Un’arte che sta sparendo quella del mosaico – ha affermato Rossella Giusto, segretaria della “Cassa di Risparmio”- motivo per cui ho deciso di riportarla alla luce finanziando l’opera di Elisa”.Il poeta Amerigo Visintini ha recitato una poesia, attraverso la quale ha raccontato la storia della famiglia Brotto e della sua attività vitivinicola. Nel lontano 1924 , a qualche anno di distanza dalla fine della Grande Guerra, i campi e gli orti di Ronchi erano devastati e in quella terra arida e bruciata la famiglia Brotto ha piantato la prima vigna del paese. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, i militari italiani che tornavano dai Balcani, i partigiani e i tedeschi hanno attraversato i campi ronchesi, ma nemmeno il secondo conflitto mondiale è riuscito a cancellare il sapore del vino di Brotto, che ancora oggi continua raccontare la sua storia.  Vermegliano- ha detto Amerigo Visintini – è un piccolo scrigno di storie semplici e umane”. Elisa Brotto ha realizzato presso l’edificio dell’azienda vitivinicola di famiglia un mosaico raffigurante una vigna. La ragazza , insieme al suo maestro Dario Puntin, ha pianificato la realizzazione del dell’opera con materiali di scarto, che la giovane ha recuperato dalle aziende e che ha riutilizzato per il suo progetto. Elisa, assieme al suo maestro e ad altri due ragazzi, realizza mosaici per abbellire gli edifici della nostra zona e il gruppo “Mosaiko Ceramika”, di cui fa parte la ragazza, farà delle lezioni al Centro Giovani di Monfalcone, al fine di coinvolgere i cittadini, chiunque voglia rendersi utile per la comunità. L’attività è inoltre incoraggiata dall’Associazione “Domus Nostra”, la quale cerca di mettere sul mercato i giovani.L’Associazione propone l’abbellimento e l’arredamento urbano non solo per migliorare il volto delle nostre città, ma anche per i giovani stessi che hanno così la possibilità di imparare un mestiere. L’associazione dà ai cittadini l’artigianato e la manualità per poi poterli esportare nell’edilizia delle case, un’idea che può essere dunque sfruttata per creare un’attività lavorativa.L’Acli di Ronchi , che ha promosso l’esposizione del mosaico di sabato, vorrebbe incoraggiare l’attività attraverso l’apertura di una scuola dedicata proprio all’arte del mosaico.  Il neosindaco Livio Vecchiet ha tagliato il nastro dell’inaugurazione dell’opera di Elisa Brotto . “La vigna disegna il paesaggio agreste di Ronchi e lo dimostra lo stemma della città raffigurante le quattro vigne”. Queste sono state le parole del sindaco, affermando che uno degli scopi della nuova giunta sarà quella di continuare a sostenere la produzione vinicola di Ronchi che, pur non essendo conosciuta come quella del Collio, merita di essere valorizzata, in modo tale che anche la gente che viene da fuori cominci a scoprire e ad apprezzare i vini di produzione ronchese. “Il settore primario – ha affermato Livio Vecchiet-  è uno dei pochi che in questo momento garantisce un aumento dello sviluppo economico e in cui i giovani possono trovare un futuro”.Non va inoltre dimenticato che il vino è anche la bevanda della celebrazione eucaristica, come ha ricordato don Giovanni, il quale ha benedetto il mosaico di Elisa Brotto. “Bisogna trovare l’occasione di emozionarci di fronte a queste opere d’arte che devono essere di nuovo rivalutate nel quotidiano delle persone”. Queste sono state le parole di Don Giovanni , il quale ha invitato i partecipanti a ricordare che il vino ha sempre segnato nella tradizione cristiana un’occasione per vivere con gli altri rapporti belli e gioiosi. Nel corso dell’inaugurazione inoltre è stata proseguita la raccolta fondi promossa dal Circolo Acli, per la realizzazione di un progetto in favore dei cittadini di Amatrice.