“Una vita condivisa è una vita pienamente donata”

Ronchi dei Legionari ha ospitato la IV^ giornata provinciale del donatore. Una festa già approdata in città a inizio settimana con un momento culturale e con la donazione all’autoemoteca. L’appuntamento provinciale organizzato dalla FIDAS Isontina e dalla locale Associazione donatori volontari di sangue, ha avuto il suo culmine domenica mattina alle 10 con la celebrazione della s. Messa del donatore ospitata al palaroller comunale. Dopo l’omaggio musicale e l’ascolto dell’inno del donatore a cura della Banda Filarmonica Verdi, ha avuto luogo la liturgia eucaristica presieduta da mons. Ignazio Sudoso, parroco dell’unità pastorale di S. Lorenzo e S. Stefano. La lettura del Vangelo di Giovanni, nella quinta domenica di Quaresima, ha dato delle motivazioni valide e profonde per quanto l’attività associativa testimonia. Nel testo del Vangelo ascoltato, è prevalsa la logica del pregiudizio contro la donna protagonista della pagina. Da questo il monito del sacerdote: “Anche oggi è così. Esiste la legge ma prevalgono schemi mentali e stereotipi. Non lasciamo però schiacciare le persone da un sistema tanto rigido prendendo l’esempio di Gesù che sottrae la donna dal pregiudizio per accoglierla con misericordia e amore” così mons. Sudoso. La logica offerta dal messaggio evangelico è quella di una vita in evoluzione, nuova e non ferma al passato. Un concetto poi ripreso dal parroco per descrivere la festa delle persone che “danno un futuro agli altri perchè il sangue è vita che si espande; la donazione è un modello di vita per misurare la felicità con la condivisione che è anche relazione”. E ancora in conclusione il sacerdote: “Ricordiamo sempre che una vita condivisa è una vita pienamente donata”. Il canto del coro Aesontium diretto da Ivan Portelli ha chiuso la celebrazione religiosa e lasciato lo spazio ai riconoscimenti associativi. Significative sono state anche le parole del sindaco di Ronchi, Livio Vecchiet che ha dichiarato: “Mi corre l’obbligo di ringraziare tutti i volontari qui presenti, per il gesto prezioso che compiono quello della donazione, che racchiude il valore della generosità e della gratuità, un gesto spontaneo e generoso dal profondo significato etico.Alcuni dati dicono che ogni anno in Italia si fanno circa 2 milioni e 900mila donazioni, e la nostra regione è la prima in Italia e questo non può che farci orgogliosi della terra dove viviamo.Questo ci fa anche capire che in Friuli Venezia Giulia i valori della vita si collocano ancora per fortuna in cima alla scala morale di ogni persona. Chiudo dicendo che tutte le amministrazioni comunali sono sempre state vicine alla nostra associazione dei donatori, e continueremo ad esserlo, spero che questa settimana che si è tenuta a Ronchi possa promuovere, sensibilizzare e avvicinare al gesto della donazione tanti nuovi volontari e tanti giovani”.