Una messa in suffragio delle donne morte per cause di lavoro

Lunedì 8 marzo come da tradizione si ripeterà la ricorrenza della “Festa della Donna”: questo appuntamento quest’anno avrà una valenza diversa dagli scorsi anni ma il circolo ACLI di Ronchi, con la collaborazione del  coordinamento Donne Acliste provinciale, e la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) provinciale ha voluto celebrarlo programmando una messa, in ricordo delle tante donne morte per cause di lavoro, e in particolar modo per quante, impegnate nel campo sanitario, a causa di questa terribile pandemia hanno purtroppo perso la vita. Una ricorrenza che farà riflettere, quando si va al lavoro si va per dare sostegno alla famiglia, perché la responsabilità della donna, della madre ora non si ferma solo nella mura domestiche ma va oltre, la donna che va al lavoro in questo caso come medico, infermiere, operatore socio sanitario, infermiere di comunità, ha  nella sua missione l’impegno di salvare, curare gli ammalati e nel far ciò, incuranti di quello che potrebbe succedere, non hanno paura di affrontare queste battaglie, purtroppo qualcuna  (e sono tante) vengono attaccate dal male, e sono sconfitte. Il ricordo nelle funzioni religiose sarà per questi atti di vero eroismo, un momento che non può che far riflettere e si dovrà realizzare che in ogni giorno dell’anno sarà l’8 marzo. La funzione religiosa sarà celebrata alle ore 17 nella parrocchiale “Maria Madre della Chiesa” di via Dante a Ronchi dei Legionari, presieduta da monsignor Armando Zorzin, vicario generale dell’Arcidiocesi. Come tradizione, alla fine della liturgia eucaristica a tutte le donne sarà consegnata una mimosa, fiore tradizionale che rappresenta questa ricorrenza.